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UNESCO: SINDACI E REGIONI PER SOSTENERE LA CANDIDATURA DI SAN PIETRO AL MONTE

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Nove Comuni e sei Regioni coinvolti nella candidatura UNESCO de Gli insediamenti benedettini altomedievali in Italia. I Primi cittadini si appellano alle Regioni: “Necessario lavoro coordinato per straordinaria opportunità”

 

Angelo Isella, primo cittadino del Comune di Civate dove si trova l’Abbazia di San Pietro al Monte, insieme a tutta l’Amministrazione e con il supporto degli altri Sindaci coinvolti, sta portando avanti con determinazione questa candidatura che ovviamente rappresenta un’importante opportunità di valorizzazione del territorio.

 

“San Pietro al Monte è un monumento unico ed inimitabile, un bene di inestimabile valore culturale e religioso non solo per Civate – sottolinea il sindaco Angelo Isella. Un ringraziamento sincero va alla Fondazione Comunitaria del Lecchese, in particolare alla Presidente Maria Grazia Nasazzi, per l’impegno dimostrato a sostegno di questa causa. L’iter è iniziato nel 2013 quando proprio la Fondazione, su richiesta del Presidente della Comunità Montana Lario Orientale, ha avviato l’operazione UNESCO, accettando di coordinare il gruppo di soggetti titolari di responsabilità per quanto riguarda il complesso monumentale civatese, impegnandosi a fornire una adeguata copertura finanziaria.”

 

Subiaco, Montecassino, Farfa, San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte, Sacra di San Michele, Sant’Angelo in Formis, San Vittore alle Chiuse: sono questi i monasteri benedettini coinvolti nella proposta di candidatura seriale UNESCO “Gli insediamenti benedettini altomedievali in Italia”. Una proposta che ha ottenuto nel 2016 l’inserimento nella Tentative List italiana presso l’UNESCO, e che è oggi in fase avanzata di elaborazione.

Ora sono i primi cittadini dei Comuni dove hanno sede le otto abbazie benedettine scelte per la candidatura UNESCO che scendono in campo e si appellano alle rispettive Regioni (Lombardia, Lazio, Molise, Piemonte, Marche, Campania), tramite nota ufficiale, per una fattiva collaborazione nel raggiungimento di un obiettivo di straordinaria importanza per la valorizzazione di interi territori e per un turismo culturale di livello, oltreché occasione di investimenti altamente qualificati che tutti i riconoscimenti UNESCO producono. Il Coordinamento dei Sindaci dei Comuni chiede in particolare ai sei Presidenti Regionali un’immediata interlocuzione sullo stato dell’arte della candidatura, e “l’avvio di un accordo di programma interregionale – si legge nella missiva – essendo imprescindibile, vista la valenza della candidatura, un’azione sinergica e coordinata tra le amministrazioni del territorio di primo e secondo livello, con opportuni protocolli ed accordi per la gestione del sito, oltre ad un’azione politica di sostegno presso il Ministero della Cultura”.

 

La proposta di candidatura UNESCO degli insediamenti benedettini altomedievali, promossa e patrocinata dalla Fondazione comunitaria del Lecchese, nasce dalla volontà di riconoscere la portata universale del monachesimo benedettino, e focalizza l’attenzione sugli eccezionali valori che esso produce e rappresenta e sul contributo determinante che esso ha offerto nelle vicende storico-culturali del medioevo mediterraneo ed europeo e nella formazione dell’Europa moderna. Il sito proposto è costituito da una serie d’insediamenti benedettini selezionati su tutto il territorio nazionale; nel loro insieme essi rappresentano la materializzazione di un fenomeno che affonda le sue radici nella penisola italiana e che si diffuse su larga scala in tutta Europa.

 

Il progetto di candidatura – e la stesura del relativo dossier, oggi in fase avanzata di redazione – gode di un comitato scientifico di alto profilo che sancisce la collaborazione tra numerosi Atenei. Patrocinano l’iniziativa il Politecnico di Torino, la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’, La Sapienza Università di Roma, l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, l’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, l’Università del Salento.

 

L’identificazione geografica, cronologica e monumentale del sito seriale, da candidare in relazione al suo eccezionale valore universale (OUV), si basa su di uno studio tematico appositamente condotto, ‘Monachesimo benedettino e testimonianze materiali’, diretto dal coordinatore e responsabile scientifico della candidatura, dott. Ruggero Longo (Scuola IMT Alti Studi di Lucca), ed elaborato da un team del Politecnico di Torino guidato dal prof. Enrico Moncalvo. Lo studio tematico sarà sottoposto all’attenzione dell’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS) in vista della sua consulenza per la candidatura UNESCO. Il lavoro ha incluso il censimento, lo screening e le mappature di oltre 2200 insediamenti benedettini medievali in Europa. Lo studio è stato consegnato al MiC in data 31 luglio 2020 e la sua revisione da parte dell’Ufficio UNESCO è ora giunta alle ultime fasi.

 

A riprova dell’interesse e della valenza del progetto, la candidatura UNESCO del sito seriale degli insediamenti benedettini beneficia del supporto dell’Abate Primate della Confederazione Benedettina, rev.mo Gregory J. Polan O.S.B.

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