Lecco, 26 marzo 2020 – Il premier Giuseppe Conte è intervenuto stamane al Senato per riferire in merito alle azioni fino ad ora intraprese dal Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. Un discorso di circa un ora nel quale il presidente del Consiglio ha passato in rassegna tutte le misure messe in atto a partire dal 22 gennaio.
“Il governo ha agito con determinazione e con assoluta speditezza – ha esordito Conte – “A partire dal 22 gennaio – ben prima che il 30 gennaio l’Oms dichiarasse il Coronavirus “emergenza internazionale di salute pubblica” – abbiamo adottato vari provvedimenti cautelativi (ndr. creazione di una Task force presso il Ministero della Salute, indicazione delle misure profilattiche da seguire, disposizione di divieto di atterraggio dei voli provenienti dalla Cina). (..) Il 31 gennaio, all’indomani del primo episodio verificatosi a Roma, abbiamo proclamato lo stato di Emergenza nazionale per la durata cautelativa di sei mesi”.
Il Premier ha quindi rievocato tutti i passaggi che hanno caratterizzato il crescendo dell’emergenza a partire dal primo caso italiano di positività al Covid-19 riscontrato a Codogno e, da quel momento, il rapidissimo evolversi del numero dei contagi specialmente in Lombardia ma anche nelle altre regioni. “Il 23 febbraio abbiamo adottato un Dpcm con cui abbiamo isolato le cosiddette “zone rosse”: era la prima volta in Italia che si disponeva di isolare interi comuni e intere comunità”, ha detto Conte.
Durante il lungo discorso a Palazzo Madama, il premier Conte si è rivolto alle opposizioni promettendo loro, di fatto, una collaborazione ancora più stretta per la stesura del prossimo decreto economico, atteso per il mese di aprile. Il premier ha anche ribadito che il dl di aprile punta a destinare una somma totale non inferiore a 50 miliardi di euro alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori.
“E’ un emergenza così coinvolgente che arriva a sfidare il Paese in tutte le sue componenti: è una sfida allo stesso tempo sanitaria, economica e sociale (…) Le scelte prese oggi condizioneranno anche il futuro della nostra comunità. La storia domani ci giudicherà, verrà il tempo dei bilanci, ma oggi è il tempo dell’azione e della responsabilità da cui nessuno può fuggire”.
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