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VILLA PONCHIELLI DA RISCOPRIRE, UN SALTO NEL PASSATO

VILLA PONCHIELLI DA RISCOPRIRE, UN SALTO NEL PASSATO

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LECCO il SABATO 28 GIUGNO

2025 – Si

è svolto nella giornata di sabato 28 giugno il già annunciato pomeriggio di apertura del parco e della villa Ponchielli di Maggianico, promosso e organizzato da Spring Run Lecco (nella persona di Roberto TImpano) insieme ad altre realtà locali (Archive’s Heritage, Circolo Fratelli Figini di Maggianico, Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico,  Gruppo Alpini “Monte Magnodeno” di Chiuso e Maggianico, Officina Gerenzone aps, Associazione Giuseppe Bovara – Archivi di Lecco e della Provincia) che hanno coralmente risposto all’appello per cercare di restituire il bene monumentale, di proprietà comunale e da trent’anni condannato a un incomprensibile e inaccettabile abbandono, all’intera comunità lecchese (e non solo) che ne dovrebbe essere orgogliosa detentrice.

Quasi trecento persone, immortalate nelle belle riprese di Carlo Brivio e di Fabrizio Milesi, hanno affrontato l’eccezionale calura pomeridiana per visitare, accompagnate da numerosi volontari capitanati dall’assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi, la vasta proprietà. Il percorso è stato organizzato in più tappe, ciascuna illustrata da studiosi e appassionati lecchesi: al laghetto con la grotta e le due cariatidi, a fianco del rustico neomedievale, Anna Maria Molinari (Archive’s Heritage) e Francesco Esposito hanno illustrato le origini della proprietà, fino a fine Ottocento tenuta agricola del “castellaccio” della famiglia Melesi di Ballabio; nella suggestiva grotta “alla Ludwig” Carlo Polvara (Officina Gerenzone aps – Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa) ha richiamato il legame del luogo con la Valle del Gerenzone, attuato tramite la famiglia Gerosa Crotta che ne fu proprietaria dal primo Novecento; nel pianoro esterno alla villa Enrico Bonaiti e Pietro Dettamanti (Associazione Giuseppe Bovara) hanno richiamato il contesto della Scapigliatura a Maggianico con i suoi principali protagonisti, fra cui Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli. Ultima tappa è stata la villa, della quale sono stati aperti alcuni locali del piano terreno. Qui Francesco D’Alessio e Umberto Calvi hanno mostrato le condizioni in cui versa l’edificio che comunque potrebbe ancora essere agevolmente recuperato. La pulizia dell’androne ha rianimato la bella pavimentazione; i serramenti, originali dell’epoca di Ponchielli, necessitano invece di urgente intervento di restauro conservativo, così come le pareti e i soffitti che soffrono del distacco delle vecchie tappezzerie. Nel salotto, lo stesso in cui Pietro Mascagni ricordava la partita a tressette giocata con Ponchielli, Gomes, Antonio Ghislanzoni e il critico Ferdinando Fontana, sono state esposte gigantografie con fotografie d’epoca del giardino e lavori di studenti del Politecnico, stampate generosamente dall’editore Paolo Cattaneo di Oggiono/Annone. In via eccezionale è stato anche esposto un acquerello (collezione privata) firmato da Vespasiano Bignami, illustratore amico di Ponchielli e frequentatore di Maggianico, raffigurante una donna in abito da Lucia manzoniana.

Madrina d’eccezione di questo fiabesco pomeriggio è stata Maria Antonietta Ponchielli, pronipote del Maestro, che ha intrattenuto i visitatori della casa con aneddoti e ricordi familiari.

Uscendo dalla casa, tutti i visitatori hanno coralmente espresso la loro rabbia (“costruttiva”) per le condizioni in cui versa l’importante bene comunale: un disappunto che si è tradotto in un fiume di consigli, idee e suggerimenti vergati al termine del giro “ponchielliano”.

Tutti hanno convenuto che questa è davvero “l’ultima chiamata”: occorre fare qualcosa e al più presto, magari anche solo strutturare aperture del parco e visite guidate agli ambienti del piano terreno della casa. Un percorso certo lungo e non facile, una sfida che le associazioni coinvolte in questa straordinaria giornata hanno coralmente già accettato. Sono già in progetto diverse iniziative che verranno proposte in autunno. Un risultato concreto c’è già stato: i contributi liberi raccolti in questa giornata sono stati destinati al restauro della tela secentesca dell’Adorazione dei Pastori collocata nella cappella del Sacro Fonte dove fu battezzata Gioconda Amilcarina Ponchielli, figlia postuma del Maestro giacché nata tre mesi dopo la prematura morte del padre. Un gesto simbolico con cui i visitatori hanno voluto idealmente ringraziare Amilcare Ponchielli e la moglie, il soprano Teresina Brambilla, che nelle loro villeggiature di Maggianico prestarono gratuitamente la loro arte musicale per concerti a favore di realtà benefiche locali. Il bene, come sempre, chiama sempre il bene.

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