Lecco, 11 aprile 2020 – “Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche”. Così il premier Giuseppe Conte nell’attesa conferenza stampa di ieri sera. Una decisione già ventilata nei giorni scorsi e che dunque non ha sorpreso, presa per mantenere alto il livello di attenzione e non vanificare gli sforzi fatti finora. I dati dei contagi si sono ridimensionati nell’ultima settimana, ma non abbastanza da far pensare ad una riapertura delle attività.
Presentando il nuovo Decreto, il premier ha detto: “L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità, ma ripartire dipenderà dai nostri sforzi. La nostra determinazione è allentare il prima possibile le misure per tutte le attività produttive, per far ripartire quanto prima in piena sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime: non siamo ancora nella condizione di farlo, dobbiamo attendere ancora. Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza ad aprire alcune attività produttive”.
Nessun grande cambiamento dunque per le attività produttive, se non per cartolibrerie, le librerie e i negozi per neonati e bambini che riapriranno dal 14 aprile. Con ponderazione verranno consentite anche le attività legate alla silvicultura e quelle forestali.
Conte ha poi parlato della “fase 2” che prevederà “un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Vittorio Colao sarà il presidente del Comitato tecnico scientifico che, insieme a un team di esperti, programmerà la fase 2.
“Il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro l’abbiamo siglato a metà marzo con le parti sociali: quella è la nostra bibbia da cui partire – ha sottolineato il premier in merito al tema della sicurezza sul lavoro – . La raccomandazione ai responsabili delle aziende è in questo periodo di sospensione di sanificare i luoghi di lavoro e attrezzarsi per una corretta applicazione delle misure di sicurezza”.
E in conclusione: “Dobbiamo lavorare per erogare risorse ai cittadini in sofferenza, preservare il tessuto produttivo e sociale e snellire i processi burocratici per una piena ripartenza”.
IL NUOVO DECRETO DEL 10 APRILE: DPCM_10_aprile_2020
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