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SCONTRO ANGHILERI-PIAZZA SULL’AMMINISTRAZIONE DI LECCO

SCONTRO ANGHILERI-PIAZZA SULL’AMMINISTRAZIONE DI LECCO

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Lecco, l’8 gennaio 2024 – Alberto Anghileri, consigliere di “Con la Sinistra cambia Lecco”, attacca il sottosegretario della Lega Mauro Piazza: “In un post molto lungo sulla sua pagina Facebook ammette tutte le lacune del governo di destra della Regione Lombardia di cui fa parte. Si scusa per i ritardi cronici che accumulano ogni giorno migliaia di pendolari lecchesi che decidono di viaggiare in treno. Fa mea culpa per le liste d’attesa della sanità di Regione Lombardia che – per ammissione dell’assessore Bertolaso – ha agevolato in questi anni il privato, permettendogli peraltro di occuparsi solo delle prestazioni più remunerative. Ammette che abbiamo qualche problema se i reparti dei nostri ospedali pubblici chiudono e i professionisti scappano. Spiega i ritardi nella transizione ecologica, la ragione di certe risorse regionali che vanno principalmente a certi comuni… In un mondo normale troveremmo questo sulla pagina di un politico che dal 2013 governa direttamente la nostra Regione con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ma non è così. Il sottosegretario non parla della Regione che amministra. Utilizza con sapienza – questo sì – l’antica tecnica del parlare degli altri per evitare di parlare di sé.”

Qui, di seguito, il testo “incriminato”, ovvero il post del Sottosegretario Mauro Piazza ricopiato integralmente dalla sua pagina Facebook: “Mi rendo conto con amarezza che le pochissime cose buone fatte dall’amministrazione Gattinoni sono quelle promosse da fondi o bandi regionali. Le ferrate, le aree outdoor, le tribune e la pista di atletica al Bione (gemme nel bel mezzo dello sfacelo), l’Ostello, la nuova palestra di roccia, la piattaforma sport acquatici alle Caviate.

Non mi fa piacere, per nulla, da cittadino.

Perché dietro vedo 15/20 milioni persi di un bando regionale per la rigenerazione totale della Piccola dove sono riusciti ad arrivare ultimi; centinaia di migliaia di euro persi sul bando per il commercio (“un errore formale”); 150mila euro di soldi nostri gettati alle ortiche per farsi dire che il comune non può permettersi una sede da 45 milioni (lo sa anche mio figlio) e nel frattempo perdere 8 milioni di fondi pnrr sul vecchio progetto; 50 mila euro spesi per raccoglierne 130 sul Teatro Sociale che nel frattempo langue chiuso e dimenticato; i contenziosi con LineeLecco che rischiano di mandare a gambe all’aria una società che prima era sempre a pareggio; il Bione oggetto di un iter offensivo per i cittadini, “vorrei ma non posso” e alla fine ve lo lascio conciato così come è; la fuga del personale, tecnici e dirigenti, che lasciano palazzo Bovara con dichiarazioni di disagio verso ciò che gli si chiede di fare; una continua, perenne, immotivata, costosa attività di marketing volta a dare smalto al nulla ma poi incapace di dare anche una sola notte di “circenses” a Capodanno (visto che il panem ce lo tolgono aumentando al massimo possibile le tasse e le tariffe e colpendo le fasce meno abbienti); la politica del prima non favorire e poi, davanti al successo, mettere cappello su iniziative di soggetti vivi della società lecchese (luci su lecco, capolavoro per lecco, leccofilmfest, attività ltm, ecc..); l’isolamento istituzionale della città capoluogo che anziché essere traino e riferimento del territorio diventa una scassata torre con i ponti levatoi alzati dove si pensa solo ai casi propri, senza fare sistema, squadra e punto di riferimento e incapace di trovare ascolto in enti superiori; la perdita di credibilità che si è voluta infliggere all’istituzione comunale, trattata come cosa propria, senza un minimo di ascolto con i corpi operanti e vitali della città (arrivando perfino a imporre l’imu alla sede lecchese del Politenico di Milano, giusto per sabotare quanto possibile ciò che dá lustro, funziona, arricchisce la comunità, per non parlare del pasticcio brutto sulla convenzione con le scuole materne).

Tralascio la gestione del traffico in maniera folle, i progetti faraonici di 10km sul lungolago che sono diventati un chilometro stiracchiato di manutenzione ordinaria e minima, la criminalità e l’insicurezza che va dal centro fino ai rioni (totalmente dimenticati), la tracotanza di voler espropriare terreni privati come in via balicco per il terminal bus pur essendoci soluzioni alternative, l’utilizzo di argomenti di distrazione di massa come il “quarto ponte in uscita”, un trucchetto politico fondato sul niente ma che ha messo a rischio la realizzazione del nuovo manufatto atteso da 20 anni e ne ha ritardato l’iter, i dissidi interni alla maggioranza che vede diverse defezioni tra coloro che non capiscono la rotta e mal sopportano l’arroganza e la auto referenzialità.

Se mi chiedete di sforzarmi per dire qualcosa di buono faccio davvero fatica, con onestà. La fatica che non faccio a riconoscere alcune iniziative positive della precedente amministrazione (anch’essa di sinistra) o di altri sindaci di orientamento politico diverso dal mio ma dei quali non posso che ammirare la capacità operativa e la schiettezza intellettuale. Vedo forse, a Lecco, qualcosa di buono tra le iniziative culturali, per il turismo e sulla pianificazione urbanistica. E un riconoscimento dovuto all’attenzione per le politiche sociali dell’assessore Manzoni.

Per il resto quello che rimane della patinata e costosa agenda Gattinoni è un colabrodo di rimpianti, rimorsi, pasticci e patacche. E pur aspirando, non segretamente, a cambiare questa amministrazione non riesco a gioirne. Non riesco a vederne il vantaggio politico. Non riesco a non pensare alle macerie che troveremo. Non riesco. Ma rimedieremo”.

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