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OMOFOBIA AL “MANZONI” L’OSPEDALE SI SCHIERA CON LA LAVORATRICE

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Il caso della dipendente dell’Ospedale di Lecco che ha denunciato il clima di prevaricazione e discriminazione nei suoi confronti a causa del suo orientamento sessuale dichiarato verso le donne, sta provocando sempre più un vespaio di reazioni. La direzione dell’ospedale interviene a favore della sua dipendente e contro ogni atteggiamento omofobo: “Relativamente a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa circa l’atto omofobo registrato da una dipendente della nostra Asst, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alla lavoratrice vittima di questi comportamenti vergognosi. È assolutamente grave e sconfortante constatare che, al giorno d’oggi, una persona debba subire questi ignobili episodi per il proprio orientamento sessuale”.

E, ancora: “Come Azienda, abbiamo a cuore il benessere di tutti i nostri dipendenti che sono la forza motrice delle nostre realtà ospedaliere, senza i quali non potremmo garantire cure e servizi di qualità a tutte le persone che, quotidianamente, decino di affidarsi a noi. Proprio per questo, ci teniamo a ribadire che ogni atto omofobo e di razzismo, sia che avvenga tra i muri della nostra Azienda che fuori, deve essere assolutamente condannato con forza da ognuno di noi”.

Marinella Maldini segretario provinciale PD

E anche la segretaria provinciale del Pd, Marinella Maldini, tuona: “Quanto accaduto all’Ospedale Manzoni di Lecco è inaccettabile. Attaccare una persona, una lavoratrice, per il suo orientamento sessuale è un atto inqualificabile. La frase intimidatoria che le è stata rivolta è anonima (“Vai via da qui lesbica”,  la frase incriminata trovata sull’armadietto dalla lavoratrice, n.d.r.), ma Sabrina ha dimostrato il coraggio delle proprie scelte, un coraggio che chi vuole intimidirla non possiede. Il Pd della Provincia di Lecco è al fianco di Sabrina, e di tutte le persone che vengono discriminate per il proprio orientamento sessuale. Contro l’omofobia, senza se e senza ma!”.

La speranza è che questi atteggiamenti cessino immediatamente e di questa storia non si debba più parlare.

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