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LE IMMAGINI DELL’AGGRESSIONE IN STAZIONE E I COMMENTI DEI POLITICI LECCHESI

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Lecco, 11 settembre. Vi mostriamo le immagini dell’aggressione avvenuta ieri nel sottopassaggio della stazione di Lecco. Prima una ragazza di 18 anni (dimessa, ma con prognosi di 10 giorni) e poi una signora di 55 anni (dimessa, ma con prognosi di 30 giorni per trauma cranico commotivo), sono state colpite senza alcun motivo e con inaudita violenza. La Polizia Ferroviaria ha reso noto che il togolese, irregolare e senza permesso di soggiorno, classe 1995, aveva alle spalle svariati precedenti di polizia ed è stato arrestato.

Ecco il commento di Filippo Boscagli, consigliere comunale di NCD:

“Quello di ieri è il peggior e più cruento episodio in quella terra di mezzo (o di nessuno) che sembra essere la stazione di Lecco. Risse continue, ragazzi liceali che confermano che passando si vede di tutto ad ogni ora del giorno e della notte, oltre che essere al centro del triangolo dello spaccio Via Ferriera – Stazione – Vicolo Cima. La nostra stazione pur essendo in pieno centro è troppo spesso protagonista della cronaca più preoccupante, tanto che a maggio era nata la proposta di chiudere completamente l’accesso serale e notturno ritenendola ingestibile. Ma è possibile, è normale, ma soprattutto è tollerabile che in una città come Lecco si debba aver paura di passare dalla stazione, o che ci passino i nostri ragazzi o qualche ragazza da sola? In un luogo che tra l’altro è uno snodo viario e pedonale fondamentale in pieno centro, di arrivo turistico e partenze lavorative, e necessario per raggiungere le scuole. Non è pensabile che esista una zona franca in un capoluogo, e non è tollerabile il persistere di questi episodi. Confidiamo che l’Osservatorio della Pubblica Sicurezza della città se ne faccia carico rispondendo con azioni di reale messa in sicurezza dell’intera area e che ogni lecchese possa avere la serenità di camminare dove e quando vuole nelle strade di casa propria”.

Anche Alessandra Rota, dirigente di Fratelli d’Italia Lecco già candidata alle ultime elezioni regionali ha commentato l’accaduto:

“Esprimo tutta la mia preoccupazione come donna e come mamma lecchese che tutti i giorni vive i disagi e la mancanza di sicurezza in questa città. Non è possibile che si debbano rischiare le botte in pieno giorno e senza alcuna apparente motivazione. Poteva capitare a qualsiasi di noi. La presenza di vere e proprie bande di stranieri irregolari che stazionano presso lo scalo ferroviario ed in molti dei parchi cittadini, crea un disagio alle famiglie lecchesi, magari con bambini piccoli, che si trovano in perenne stato di agitazione e di paura. È mai possibile che si debba vivere in questo modo? Servono controlli quotidiani e non blitz sporadici da parte delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Abbiamo intenzione di proporre dei comitati per la sicurezza nei quartieri, magari attraverso le associazioni di Controllo del Vicinato. Non può più chiudere gli occhi, far finta di non vedere il problema e girarsi dall’altra parte. Bisogna intervenire subito per ripristinare ordine e legalità. Le famiglie lecchesi non possono pagare il conto delle scellerate politiche riguardanti l’immigrazione portate avanti dalla sinistra negli anni passati. Vogliamo vivere in una città a misura di bambino, non di clandestino! Infine, voglio esprimere la nostra solidarietà e vicinanza alle due povere vittime di questa folle violenza.”

Così poi Giacomo Zamperini, già Consigliere Comunale di Lecco e dirigente regionale di Fratelli d’Italia.

“Ora basta, ci vuole tolleranza zero per questo genere di delinquenti che gravitano nei pressi della stazione di Lecco ed in alcuni parchi come quello di Villa Gomez. Mi chiedo perché, essendo uno straniero irregolare, questo elemento fosse libero di stare a spasso per la nostra città. Spero venga immediatamente espulso e non ci siano sentenze leggere per casi come questi. La sicurezza percepita dai cittadini di Lecco che vivono o passano per certe zone è ai minimi storici. Bisognerebbe verificare anche i pregressi di questo giovane nordafricano. Sarebbe grave, per esempio, se fosse appurato un passato da richiedente asilo ospite per un paio d’anni in qualche struttura lecchese come il vicino Ferrhotel. Se così fosse, sarebbe ancora più grave appurare che per ringraziarci della nostra generosità abbia pestato due donne indifese. Cosa fa il comune per risolvere il problema? Suggerisco di cominciare con il pianificare dei controlli per capire chi esce e chi entra dai vari centri di accoglienza della città e per capire come passano le giornate gli ospiti stranieri.”

Ha espresso il suo parere anche Emilio Minuzzo, consigliere comunale di Forza Italia:

“La situazione di continuo degrado in cui versa la nostra stazione purtroppo va avanti da tempo e, non per nulla, ero già intervenuto sul tema in Consiglio comunale. Ricordo che recentemente è stata presa la decisione di chiudere la stazione durante le ore notturne. Una decisione che mi trova chiaramente favorevole, per quanto serva una doverosa precisazione: guardo a questa scelta come a una sconfitta per l’intera amministrazione. È intollerabile che, per rendere sicura una zona centrale della città, sia necessario chiuderla e quindi non renderla fruibile ai cittadini.
Come ho già detto in Consiglio, e ribadisco oggi, il problema non riguarda esclusivamente le ore notturne, ma l’intero arco della giornata. È sufficiente passare nel piazzale, infatti, per capire nitidamente come il livello di degrado sia elevato.
Io, come tutti i componenti dell’amministrazione cittadina, passo spesso in zona, considerato come il Comune sia nelle vicinanze, e non riesco a capire come nessuno della maggioranza si sia mai reso conto della situazione, a meno che non abbia deliberatamente scelto di voltarsi dall’altra parte.
Purtroppo questa è l’ennesima dimostrazione che la sicurezza non si ottiene per decreto, ma utilizzando bene le poche risorse a disposizione del Comune. Se potessimo schierare nelle strade un organico decente di polizia locale, allora potremmo davvero garantire un reale aiuto alle altre forze di polizia. Quantomeno nella zona del piazzale della stazione, lasciando, così, il controllo di binari e treni alla Polfer.”

 

 

 

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