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FATTORE LECCO SUL QUARTO PONTE: DOPPIO SENSO NECESSARIO

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Lecco, 10 ottobre 2022 – Continua il dibattito fra le forze politiche in merito al progetto del nuovo ponte fra Pescate e il Bione, approvato a una sola corsia, che sarò soltanto in ingresso alla città e che ora il Comune di Lecco vorrebbe trasformare in doppio senso. L’opera è già finanziata con 23 milioni di euro, con fondi olimpici, e quindi deve essere realizzata entro la fine del 2025.

 

LA POSIZIONE DI FATTORE LECCO
“La dettagliata relazione presentata in commissione dimostra chiaramente, numeri alla mano, che Lecco e Pescate hanno bisogno di un quarto ponte nella sua completezza e non dimezzato – afferma Ripamonti – di una struttura che possa risolvere i problemi di Pescate senza riversarli nel capoluogo, il quale, per conformazione naturale e urbana, è già ingolfato di veicoli e dovrà farsi carico di rivoluzionare la viabilità nella già complicata area del Bione”.

 

Tre le ragioni che, secondo il capogruppo della lista civica che sostiene il sindaco Gattinoni, motivano con decisione la richiesta di prevedere una corsia in uscita da Lecco: “Anzitutto bisogna considerare la geografia lecchese che, oltre a regalarci splendidi paesaggi, ci impone forti limiti per soluzioni infrastrutturali. La città ha sole sei vie d’accesso e di fuga (3 ponti, lago, Valsassina e Lecco-Bergamo), strade che riversano in città una grande mole di traffico e che spesso, soprattutto nei pomeriggi domenicali, dimostrano tutta la loro inefficacia nel drenare questo traffico fuori dal capoluogo. Aggiungere una nuova via di solo ingresso aumenterebbe l’afflusso senza migliorare, anzi aggravando, la viabilità di deflusso”.

 

“Il secondo motivo è di carattere viabilistico, ma anche di sicurezza. Costruire una nuova struttura per ambo le direzioni permetterebbe di rimuovere la pericolosissima corsia di immissione sul ponte Manzoni in direzione nord, subito dopo l’uscita dal traforo del Monte Barro, che è di frequente scenario di incidenti ed è all’origine delle lunghe attese e degli incolonnamenti lungo l’asse stradale che attraversa Pescate, Garlate e Olginate. Il nuovo ponte renderebbe obsoleto l’insidioso innesto comunque garantendo, tramite la rampa di viale Ticozzi, l’accesso alla Statale 36 e quindi alla dorsale lariana, alla Valtellina e alla Valsassina”.

 

“Infine – conclude il rappresentante di Fattore Lecco – c’è una questione di tempestività e congiuntura. Certamente potremmo lasciare le cose come stanno e rimandare ad un imprecisato futuro la realizzazione di un ulteriore ponte in uscita da Lecco, magari rischiando che non si faccia più. Ma perché non approfittare dell’occasione per risolvere subito i problemi? Perchè non intervenire una sola volta sulla viabilità? La struttura prevista e gli svincoli ipotizzati sul fronte lecchese possono accogliere i due sensi senza che questo sconvolga il progetto. Non ci sono ragioni per non prevedere sin da subito le due corsie”.

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