Filippo Boscagli, consigliere comunale di minoranza a Lecco, chiedere attenzione per gli edifici scolastici della città, vista anche l’occasione del Pnrr.
Gran parte delle strutture scolastiche cittadine portano ancora evidenti gli anni del Regno d’Italia, alcune sono ex Ospedali Militari delle due guerre mondiali (T. Grossi e Badoni), le più recenti sono strutture degli anni 50’ e 60’.
Infrastrutture che regolarmente richiedono pesanti interventi di riqualificazione, una costante attenzione alla sicurezza – in particolare di soffitti e controsoffitti -, con palestre tanto inadeguate al numero di studenti quando agli attuali sport, efficienza energetica pressochè nulla così come la gestione architettonica degli spazi.
Paradossale sentire commentare, senza essere una battuta, che la più bella scuola degli ultimi anni a Lecco era il provvisorio Classico in esilio nei nuovi container …
Questo si inserisce nella più colossale emergenza educativa che si potesse immaginare, già grave negli scorsi anni, diventata una pandemia educativa con il Virus. Non si contano gli appelli del mondo insegnate, famigliare e medico per tutelare la fascia 0-18, garantendo la possibilità di una vita di relazioni, la cui assenza non salva dal virus ma li uccide, come dimostra il vertiginoso aumento in fascia adolescenziale di episodi di autolesionismo.
In risposta alla crisi economica le Istituzioni locali hanno grazie al PNRR la possibilità di investimenti importanti (12 milioni garantiti oggi a Lecco), soldi che coprendo le spese di alcune infrastrutture (es.lungolago) permettono di mettere risorse su altri obiettivi.
Dopo decenni sarebbe ora che Lecco, dialogando con le altre istituzioni come Provincia e Regione, mettesse una infrastruttura educativa d’eccellenza al centro di una possibile programmazione. La stessa Lombardia sta sostenendo oggi una Manifestazione di Interesse per comuni che vogliono intervenire sull’edilizia scolastica che non dovremmo farci scappare.
L’inverno demografico e il calo delle nascite non può essere un’obiezione all’investimento anche strutturale per l’educazione ma deve essere inversamente proporzionale al declino demografico proprio per rilanciare spazi e importanza della crescita dei ragazzi. Sostegni alle famiglie, ai ragazzi, alle opere educative dal nido alle superiori deve essere il mantra dei prossimi anni. Dove diminuiscono i bambini bisogna aumentare le risorse, dove decadono le infrastrutture bisogna creare delle eccellenze.
Il PNRR oggi e il PGT a breve, devono essere l’occasione per rilanciare una scuola lecchese che educhi in un contesto di bellezza, efficienza e funzionalità più vicina al 2022 che al 1918.
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