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CGIL: "IN OSPEDALE 350 LAVORATORI CONTAGIATI, SERVE SOSTEGNO"

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Lecco, 1 aprile 2020. “L’ospedale è il maggior focolaio di coronavirus della nostra provincia”, afferma Catello Tramparulo, segretario generale Fp Cgil Lecco, che continua a rilanciare l’allarme sull’Azienda socio sanitaria territoriale, dove si registrano 350 lavoratrici e lavoratori contagiati dal Covid-19. “È un numero anomalo quello del personale contagiato. Anche metà della Rsu è contagiata. Gli operatori sono letteralmente imbufaliti, negli ultimi giorni la frustrazione ha fatto crescere la rabbia. Con la Camera del Lavoro al nostro fianco, abbiamo già avuto incontri con la Asst e il prefetto, abbiamo scritto ai sindaci. Domani si dovrebbe tenere un nuovo confronto in cui chiederemo un tavolo di monitoraggio sulla Asst con tutti i soggetti coinvolti”.
LA SICUREZZA IN OSPEDALE
Anche a Lecco ci sarebbe stata una falla nelle misure a tutela della sicurezza del personale sanitario:Nella prima fase dell’emergenza, le procedure sui dispositivi di protezione sono state qualcosa di scandaloso. Ora se i numeri del contagio non si fermano avremo un collasso della struttura ospedaliera, non potrà più essere garantita l’assistenza alle persone. Gli operatori si ammalano, peraltro non solo a causa del Covid. I tamponi vanno fatti almeno a quelle lavoratrici e lavoratori che sono a contatto diretto con pazienti Covid, altrimenti l’infezione andrà avanti all’infinito. Molti operatori – continua Tramparulo – hanno paura di rientrare a casa e di contagiare i propri cari. Per questo abbiamo esortato la Asst a sottoporli ai tamponi”.
Tramparulo poi entra nel merito delle raccolte fondi nate nelle ultime settimane: Non si sa come spendere i soldi raccolti, non potendoli mettere per i Dpi che non arrivano. Noi diciamo che potrebbero essere spesi per i lavoratori, ad esempio per fornire un alloggio a quegli operatori che non se la sentono di tornare a casa. E in ogni modo, la priorità è riuscire a far lavorare in sicurezza tutto il personale della sanità. Per loro e perché senza di loro saremmo nel baratro”.

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