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IL SOCCORSO ALPINO E L’ARCIVESCOVO DELPINI

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È un legame importante quello che unisce l’arcivescovo di Milano, Mario Enrico Delpini, alla Valsassina e alle sue montagne: l’anno scorso, infatti, l’arcivescovo era salito al Pizzo Rotondo di Premana, accompagnato in quota da un gruppo di volontari della Stazione di Valsassina – Valvarrone della XIX Delegazione Lariana.

 

Ieri, per ricordare l’esperienza vissuta insieme ma anche come pretesto per rivedersi, una rappresentanza del Soccorso alpino è andata a Milano per incontrare di nuovo l’arcivescovo Delpini.

 

 

Tra i presenti, il presidente del Cnsas Lombardia, Luca Vitali, il responsabile della XIX Delegazione Lariana, Marco Anemoli, il capostazione della Valsassina – Valvarrone, Alessandro Spada, insieme con altri tecnici e operatori, in pratica gli stessi che avevano già conosciuto l’arcivescovo Delpini durante l’escursione lecchese.

 

 

Ospiti dell’arcivescovado milanese e accompagnati dall’arcivescovo in persona ad ammirare le opere di notevole interesse artistico e storico presenti all’interno, i nostri soccorritori hanno anche avuto modo di illustrare l’attività che il Cnsas compie ogni giorno in montagna, in ambiente impervio e ostile e in grotta, oltre al ruolo rivestito nel sistema nazionale di protezione civile. L’elevato numero di interventi e operazioni compiuti – più di un migliaio ogni anno, solo in Lombardia – ha sorpreso l’arcivescovo, che ha mostrato interesse nei confronti dell’operato del Soccorso alpino e speleologico.

 

 

“È stato un piacere vivere tutti insieme questa giornata e ascoltare le parole dell’arcivescovo Mario Enrico Delpini, che si è dimostrato disponibile a conversare su argomenti diversi e, soprattutto, consapevole e attento alle realtà territoriali e alle persone che si trovano sotto la sua competenza”, commenta il presidente del Cnsas Lombardia, Luca Vitali: “sicuramente è stata un’esperienza positiva – aggiunge – e sono grato alla Stazione della Valsassina – Valvarrone per avermi coinvolto e invitato”. Un momento commovente è stato quello di una preghiera comune nella cappella privata, in ricordo dei soccorritori che non ci sono più ma anche come ringraziamento a tutte le nostre famiglie, per il sostegno costante che danno all’attività nel Cnsas. La visita si è conclusa con lo scambio di omaggi e riconoscimenti, con i saluti e la promessa reciproca di rivedersi in una prossima occasione.

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