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ASST LECCO, SPETTRO AUTISTICO: METODI INNOVATIVI

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Ha preso il via ieri, lunedì 6 giugno, il nuovo corso di formazione sul tema dello spettro autistico organizzato dall’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Lecco, capofila del progetto regionale sull’autismo che vede coinvolte anche le due strutture di Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Monza e dell’ASST della Brianza.

 

Nel corso della formazione specialistica, limitata ad un gruppo ristretto di operatori impegnati nella cura dei bambini con disturbo dello spettro autistico ed articolato in sei incontri di tre ore ciascuno, verranno man mano discussi casi clinici in carico agli specialisti lecchesi.

 

A supervisionare l’attività formativa, la Professoressa Costanza Colombi, ricercatrice presso l’IRCC Stella Maris di Pisa ed Adjunct Assistant Professor presso l’Università del Michigan (USA), esperta di fama internazionale nella diagnosi e nel trattamento dell’autismo nella prima infanzia oltre che importatrice, in Italia, del metodo Early Start Denver Model (ESDM).

 

Il disturbo dello spettro autistico, caratterizzato da alterazioni qualitative della comunicazione-sociale e comportamenti ripetitivi e ristretti, mostra nell’ultimo decennio un significativo aumento della prevalenza dei casi riscontrata a livello nazionale ed internazionale (1% e 2% della popolazione generale nel mondo; 1,35 % in Italia cioè 1 bambino su 77 con disturbo dello spettro autistico).

 

Dati attività ASST Lecco
Crescita imponente del bisogno e degli accessi all’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Lecco negli ultimi dieci anni, in linea con i dati nazionali:
anno 2021: 262 minori con autismo in carico, di cui 81 nuove diagnosi formulate nell’anno con incremento nuove diagnosi minori < 3 anni (23 bambini);
anno 2019 riferimento pre-covid: 220 minori in carico di cui 65 nuove diagnosi, di cui 14 nuove diagnosi di minori di età < 3 anni;
anno 2015: 145 minori in carico, di cui 67 nuove diagnosi;
anno 2012: 39 minori in carico, di cui 19 nuove diagnosi.

 

Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco
“Il Nucleo Funzionale Autismo (NFA) rappresenta uno degli ambulatori territoriali più avanzati della nostra Unità di Neuropsichiatria Infantile, nel quale gli obiettivi iniziali previsti dal Piano Regionale Autismo 2022 sono già sostanzialmente in atto da alcuni anni: basti pensare al NFA aziendale già attivo, al Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) già in atto, ai modelli avanzati di presa in carico con metodologia Denver già utilizzati, alla procedura per la transizione all’età adulta al Centro Psico Sociale (CPS) già applicata.
Con questi presupposti sviluppati negli anni la nostra Azienda è in grado di rispondere agli obiettivi ambiziosi e all’attenzione che Regione Lombardia pone sull’autismo e, più in generale, alla Neuropsichiatria Infantile”.

 

Ottaviano Martinelli, Direttore Unità Operativa Complessa Neuropsichiatria Infantile ASST di Lecco
“La Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Lecco svolge interventi di valutazione clinica accompagnando i genitori in un percorso di consapevolezza della diagnosi e della presa in carico riabilitativa del proprio figlio, soprattutto in età precoce, secondo il modello di intervento Early Start Denver Model (ESDM) che risulta particolarmente innovativo poiché coinvolge il bambino in interazioni attive sfruttando i suoi interessi e le sue inclinazioni con l’obiettivo di favorire, nel percorso di crescita individuale, l’apprendimento comunicativo-sociale.
La presenza attiva del genitore durante le sedute e la condivisione di obiettivi tra terapeuta e genitori rendono la famiglia parte integrante del progetto di cura, che viene inoltre rafforzato da sedute specifiche rivolte agli insegnanti e da osservazioni ecologiche del bambino nel contesto familiare.

 

Questo modello di lavoro, sviluppato negli Stati Uniti ed importato successivamente anche in Italia, è stato accolto dalla nostra Unità Operativa che ha organizzato negli ultimi anni percorsi formativi aziendali e training specifici rendendolo quindi parte integrante dei percorsi riabilitativi in favore di questi minori.
Il crescente aumento dei casi e della loro complessità sta richiedendo l’analisi e la progettazione di nuovi strumenti e la ricerca di ulteriori spazi sul territorio per consentire una risposta ed una presa in carico più rapida ed efficace”.

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