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PARTE “1992-2022. LA GUERRA IN CASA”

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Una ricca giornata inaugurale con l’apertura della mostra “Shooting in Sarajevo”, il dialogo con l’attrice e documentarista Roberta Biagiarelli e con il fotografo Luigi Ottani e l’aperitivo musicale in compagnia del trio Lautarea. E ancora, in questa prima settimana di rassegna, due ospiti di primo piano come lo storico italiano Marcello Flores e la giornalista bosniaca Azra Nuhefendić e la conferenza intruduttiva a cura del consulente storico Daniele Frisco. Si apre giovedì 2 giugno “1992-2022. La guerra in casa”, l’iniziativa promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, ideata e organizzata dal direttore scientifico Frisco e in programma nell’Antico Granaio di Villa Greppi, a Monticello Brianza (LC), fino al prossimo 19 di giugno.

 

Una rassegna pensata in occasione dei trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo e che già nella sua prima parte – quella dal 2 al 9 giugno – ha in serbo diversi appuntamenti volti ad approfondire un aspetto delle guerre jugoslave degli anni Novanta, il tutto con l’intento di rintracciarvi elementi utili a comprendere meglio anche ciò che sta accadendo nell’Europa contemporanea.

 

In attesa di ospitare, nelle prossime settimane, personalità come Mario Boccia, Martina Napolitano, Giustina Selvelli, Simone Attilio Bellezza e Marina Lalović, si parte sin da subito con la mostra “Shooting in Sarajevo”, curata da Roberta Biagiarelli e Luigi Ottani e allestita al primo piano dell’Antico Granaio di Villa Greppi.

 

In programma dal 2 al 19 giugno e visitabile il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e in occasione di tutti gli appuntamenti della rassegna (a partire da un’ora prima dell’orario dell’evento), l’esposizione è il risultato di un lavoro che dalla primavera del 2015 ha visto Ottani e Biagiarelli tornare negli stessi luoghi da cui i cecchini hanno tenuto sotto assedio per 1.425 giorni Sarajevo e i suoi abitanti, scattando da lì le fotografie oggi in mostra. Gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le montagne sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quelle medesime postazioni, inquadrava per uccidere: giorni di attese, di passaggi di uomini, donne e bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento.

 

Un progetto che ha portato alla pubblicazione dell’omonimo libro al centro della presentazione che giovedì 2 giugno alle 17 porterà nel Granaio proprio Biagiarelli e Ottani, segnando l’inaugurazione ufficiale della mostra.

 

Un volume, Shooting in Sarajevo, edito da Bottega Errante Edizioni e in cui le foto-polaroid di Ottani sono accompagnate dai testi di due sarajevesi d’eccezione come Azra Nuhefendić, il giovedì successivo ospite della kermesse brianzola, e Jovan Divjak, del giornalista e scrittore Gigi Riva, della stessa Biagiarelli, dello storico Carlo Saletti e del fotoreporter Mario Boccia. Ma il pomeriggio del 2 giugno sarà anche l’occasione per assistere, al termine dell’incontro (dalle 18.30), all’esibizione del trio Lautarea composto da Carmelo Siciliano, Armando Illario e Sergio Pugnalin: liuti, saz, bouzouki, fisarmonica e percussioni guideranno attraverso un itinerario per orientarsi nella ricchezza e varietà delle espressioni musicali balcaniche.

 

Chiusa la giornata inaugurale, ci si dà appuntamento lunedì 6 giugno alle 21 per la conferenza a cura del direttore scientifico Frisco e pensata per introdurre molti dei temi che saranno al centro della rassegna. Una serata dal titolo “Gli ultimi giorni dell’umanità” e che sarà un viaggio nella complessa storia jugoslava e bosniaca, tra politica, cultura e mito. Nel corso della conferenza saranno infatti approfonditi alcuni eventi che hanno cambiato la storia europea e che oggi, a distanza di trent’anni, sembrano ripresentarsi nel cuore del continente.

 

Ma la prima settimana di eventi ha in serbo anche due ospiti importanti: innanzitutto lo storico Marcello Flores, che martedì 7 giugno alle 21 sarà nell’Antico Granaio di Villa Greppi per presentare il suo libro: Il genocidio, edito da Il Mulino. Già docente di Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies, in questo saggio Flores analizza il significato di un termine utilizzato per la prima volta nel 1944 e ancora oggi controverso, nonostante il diritto internazionale con la Convenzione del 1948 ne abbia sancito il significato.

 

Un volume che parte dalla Shoah e che affronta i genocidi degli anni Novanta in Ruanda e Bosnia e del XXI secolo, interrogandosi sulla possibilità di definire genocidi i massacri avvenuti nella storia e mostrando il carattere fondamentalmente politico oltre che giuridico di quello che Churchill chiamò, prima dell’invenzione del termine, il «crimine senza nome». Un incontro che sarà moderato da Frisco e che vuole essere un’occasione per provare a comprendere la specificità del termine, anche – e soprattutto – in relazione al suo frequente utilizzo oggi.

 

Ci si addentra nell’atmosfera della Sarajevo degli anni Ottanta e nella vita nei mesi che hanno preceduto la guerra e l’assedio, invece, giovedì 9 giugno, quando sempre alle 21 è la volta della giornalista bosniaca Azra Nuhefendić, intervistata sempre da Frisco. Dopo aver scritto per il noto quotidiano Oslobodjenje di Sarajevo, negli anni Ottanta Azra Nuhefendić si è trasferita a Belgrado, dove ha lavorato per la radio e la TV e dove si trovava al momento dello scoppio della guerra. Ha vinto numerosi e prestigiosi riconoscimenti per l’attività giornalistica svolta e oggi collabora con il quotidiano Il Piccolo ed è corrispondente per Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.

 

Informazioni – Tutti gli incontri sono a ingresso libero e si terranno negli spazi di Villa Greppi, via Monte Grappa 21 – Monticello Brianza. I concerti in cartellone sono a cura del direttore della Scuola di Musica A. Guarnieri del Consorzio Villa Greppi Marco Cazzaniga. Per conoscere il programma completo: www.villagreppi.it.

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