Lecco, 22 maggio 2022 – È stata inaugurata venerdì a Palazzo delle Paure la quarta edizione della mostra Lecco in Acquarello, con una esposizione di Angelo Gorlini alla Torre Viscontea.
“Un’iniziativa che quest’anno pervaderà idealmente tutta la città, raggiungendone concretamente molti spazi e creando una doppia sinergia tra le riproduzioni delle opere mostrate sui tabelloni pubblicitari e le opere contestualizzate nell’ambiente museale o commerciale.” Sono le parole della vicesindaco e assessore alla Cultura Simona Piazza, che continua: “Questa operazione permetterà una maggiore divulgazione delle opere e una partecipazione dei visitatori con il coinvolgimento anche delle associazioni di categoria e dei commercianti, messi a dura prova dell’emergenza pandemica. Infine, la collaborazione con le scuole lecchesi permetterà di dare voce al talento dei nostri giovani, che potranno esplorare le strade dell’arte e sviluppare, con il supporto di esperti, la propria vena creativa.”
In merito alla collaborazione con le scuole interviene Cinzia Centonze, collaboratrice del dirigente scolastico Istituto Comprensivo Lecco 3: “Le scuole primarie di Acquate, Belledo, Germanedo e Malnago dell’Istituto Comprensivo Lecco 3 hanno aderito al progetto Lecco in acquerello lasciandosi coinvolgere soprattutto dalla proposta di collaborazione pervenuta dal liceo artistico Medardo Rosso.
La volontà di affrontare con i bambini delle nostre scuole la tecnica dell’acquerello proviene dalla consapevolezza che la pittura possa essere un mezzo non finalizzato solo alla produzione di un dipinto, ma un mezzo espressivo per misurarsi con il mondo, comprenderlo e viverlo attraverso i colori e l’espressione artistica, senza la paura di un giudizio valutativo finale. Gli esercizi pittorici e il padroneggiare la tecnica dell’acquerello hanno aiutato gli alunni a comunicare e ad esprimersi secondo codici non verbali, ma ugualmente efficaci.
Il progetto è ruotato intorno alla lettura del libro “La voce di carta” di Lodovica Cima. Il racconto, seppur complesso in alcune sue parti per gli alunni della scuola primaria, ha permesso di conoscere com’era la nostra città a fine Ottocento. Ascoltare i trascorsi dei personaggi e le vicende narrate e poterle calare in luoghi conosciuti e vicini, ma distanti nel tempo, ha stimolato l’immaginazione dei bambini che hanno creato acquerelli unici nel loro genere, acquerelli che si rifanno al racconto, ma contengono i vissuti e le emozioni dei piccoli artisti.
La semplicità dell’acquerello, fatto di carta, acqua e pigmenti colorati è anche la sua ricchezza. Libertà e spontaneità sono possibili anche per i meno esperti, grazie ai grandi spazi espressivi che concede. Sarà significativo ed emozionante il momento conclusivo della pittura “en plein air”.”