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I LAVORATORI DELLA NOSTRA FAMIGLIA SCRIVONO A DELPINI

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Lecco, 14 novembre 2020 – Fp Cgil Lecco, insieme a Fp Csil Monza Brianza Lecco e a Uil Fpl del Lario Como e Lecco, ha ritenuto di scrivere all’arcivescovo di Milano Mario Delpini e alla Cei – Conferenza Episcopale Italiana per portarli a conoscenza dell’ignobile situazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’associazione La Nostra Famiglia.
Eccellenza Reverendissima,
ci rivolgiamo a Lei in quanto Vescovo del territorio lecchese e di Milano per sensibilizzarla sulla situazione dei circa 2000 dipendenti sparsi sl territorio italiano de La Nostra Famiglia istituto che Lei stesso ha visitato e che sicuramente Le è caro per il tipo di attività svolta e per l’utenœa a cui si rivolge, bambini provenienti da tutta Italia, con problematiche di disabilità complesse e di diversa natura.
Istituto che negli anni ha sempre promosso il recupero, l’accompagnamento e la dignità dei nostri “piccoli tesori” e delle loro famiglie. UnìOpera riconoscita come bene per tutta la comunità civile ed ecclesiale. Se ci sono state caratteristiche che nel tempo hanno caratterizzato l’associaœione La Nostra Famiglia, sono state, il senso di appartenenœa alla Mission dell’Ente e la dedizione che i dipendenti hanno sempre avuto verso il loro lavoro, svolto con grande professionalità e competenza, perché come diceva il fondatore “il bene va fatto bene”.
Questo bene sono volti di bambini, sono momenti speciali, sono lacrime, sono confidenze dei genitori, sono risposte ai bisogni che OGNI giorno, OGNI momento, in OGNI situazione, gli operatori mettono in campo perché l’eccellenœa di questa Opera continui.
Ma l’eccellenœa sono soprattutto le persone che lavorano in ogni reparto dell’Associaœione. Ora, tutto questo patrimonio di valori e di condivisione rischia di rimanere un bel ricordo. In questi anni si sono affrontati molti cambiamenti, ma le famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori, da 14 anni stanno pazientemente aspettando il giusto riconoscimento a tutto questo dare non ce la fanno più, non riescono più a vivere dignitosamente con stipendi fermi a 14 anni fa.
In questo ultimo anno noi come OO.SS. e gli stessi operatori abbiamo continuato a sperare che la proprietà e la dirigenza riconoscessero il giusto contratto di lavoro e la giusta retribuzione al loro patrimonio più prezioso, le lavoratrici e i lavoratori, ma purtroppo dobbiamo constatare amaramente che non è così. Come OO.SS. non possiamo accettare che la qualità del laoro e lǯalta professionalità, che vengono richieste quotidianamente, vengano così meschinamente negate quando si tratta di applicare il contratto.
Ci parlano di difficoltà portando i bilanci, ma analizzando quei bilanci possiamo affermare che non è nel costo del laoro che risiede la difficolt dell’Associaœione. Se sceglieranno di dividere come annunciato, i lavoratori in due gruppi, 400 che rimarranno afferenti all’IRCCS mantenendo il contratto della Sanità Privata e 1600 applicando il contratto dei centri di riabilitaœioneǡ le strttre dell’Associaœione perderanno prtroppo ttto qel kno™ ho™ di terapistiǡ educatori, che non potranno che andare altrove (come già sta accadendo) per garantire alle proprie famiglie un esistenza dignitosa, inoltre se faranno questa scelta il 50 % del costo del rinnovo contrattuale della sanità privata messo a disposizione dalle regioni andrà perso, insieme a tutto lǯimpegno che con gratit gli operatori mettono a disposiœione da sempre.
Siamo certi che ci siano ancora margini di ragionevole speranza affinché l’Associaœione ritiri le umilianti proposte che hanno avanzato in questi giorni, a chiusura del lungo anno di trattative con le Organizzazioni Sindacali che hanno posto come vincolo di base il mantenimento del Ccnl della Sanità Privata ARIS/AIOP per tutte e tutti.
Chiediamo anche a Lei, di perorare la causa delle lavoratrici e dei lavoratori, affinché i lavoratori possano continuare a sentirsi al fianco dellǯAssociaœione e sanare quelle tensioni che questa dolorosa situazione ha creato, perché ognuno possa svolgere il proprio lavoro con serenità, sentendosi rispettato e valorizzato, perché lǯ Associazione possa continuare a vivere i valori che professa con coerenza anche e soprattutto verso i propri lavoratori. Profondamente grati per la disponibilità e lǯascolto, siamo a chiederLe se lo riterrà opportuno, un incontro nel rispetto delle modalità consentite nella crisi pandemica porgiamo distinti saluti.
Catello Tramparulo FP CGIL Lecco
Franca Bodega CISL FP Monza Brianza
Lecco Vincenzo Falanga UIL FPL del Lario

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