L’intervento del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni in merito alla situazione in Ucraina.
Cari lecchesi,
sono giorni di sgomento: un conflitto brutale coinvolge i civili, immagini e testimonianze terribili arrivano ai nostri occhi. Nella nostra Europa, ancora, nel 2022, si sta combattendo una guerra. Straziante. Una guerra dovuta all’invasione di uno stato libero, guerra nelle cittadine ucraine, guerra che riduce alla fame, alla morte e alla distruzione. Guerra che credevamo sepolta nei libri di storia del secolo scorso.
Tutti abbiamo sentito un sussulto spontaneo: che cosa possiamo fare? Noi, oggi, qui, subito? Anche in Comune sono pervenuti gesti di straordinaria generosità in queste ore: proprio per questo occorre però darsi un metodo, incanalare le disponibilità secondo un ordine e una regia ben precisa perché nulla vada disperso e, anzi, si raggiunga il massimo del beneficio. In queste ore si sta organizzando la macchina centrale, regionale e locale degli aiuti.
Per quanto riguarda Lecco e il suo territorio al momento sono attive due iniziative: 1) raccolta di generi e fondi per la prima necessità, promossa dalla Chiesa Ortodossa San Nicola di Myra, per inviare tempestivamente materiale indispensabile alle popolazioni locali e alle famiglie sfollate; 2) pianificare l’accoglienza delle tante persone in fuga dal conflitto. Alcune sono già giunte a Lecco, altre se ne attendono nelle prossime ore.
Oggi verrà illustrato il piano provinciale per coordinare spazi adatti e dare ospitalità alle tante famiglie in fuga dalla guerra (grazie anche alla disponibilità spontanea di molti lecchesi) e per accompagnare quotidianamente le mamme, i bambini e i ragazzi in un percorso d’inserimento sociale vero, per il tempo che sarà necessario. Tutti i dettagli per contribuire e per segnalare disponibilità sono disponibili sul sito del comune, alla sezione dedicata all’emergenza Ucraina, aggiornata in tempo reale.
“Questa guerra non ha giustificazioni né presso Dio né presso gli uomini. Esorto tutti al buon senso, che ci insegna a risolvere i nostri problemi terreni nel dialogo e nella comprensione reciproci” (dal messaggio del Metropolita di Kiev Onufrij, 24 febbraio 2022).