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COMUNE EVASIVO SULL’AMIANTO ALLA EX LEUCI: “INCONTREREMO IL COMMISSARIO”

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Lecco, 28 giugno. Dopo le parole rilasciate da Fabrizio Protti, membro del CNA, il coordinamento nazionale amianto, il Comune sceglie di non rispondere.
QUI trovate lo stralcio dell’intervista a Fabrizio Protti.

O, meglio, lo fa con un comunicato che citiamo testualmente, prima di commentarlo: «Il Comune di Lecco e ATS Brianza hanno già avuto modo di incontrare il curatore fallimentare della società Lago S.r.l., dott. Andrea Carlucci, al fine di renderlo edotto della situazione relativa all’amianto per quanto riguarda l’area ex Leuci.

tetto in amianto della Leuci
Copertura in amianto di una delle unità della ex Leuci

La rimozione integrale dell’amianto friabile presente al di sotto della copertura e la parziale rimozione dell’amianto compatto ha migliorato nei mesi d’intervento la situazione, che naturalmente ha bisogno però ancora di essere completata. Nei prossimi giorni il Comune incontrerà nuovamente il curatore stesso, con l’intenzione di concordare in via definitiva quali saranno le modalità con cui ottemperare all’ordinanza sindacale stessa».

DOMANDE SENZA RISPOSTA

tetto in amianto della LeuciMa questa risposta è altamente insoddisfacente perchè non risponde a moltissime domande (che avevamo posto all’Ufficio Stampa perché le girasse a chi di dovere). Come mai il Comune, che avrebbe dovuto ben sapere del fallimento della “Lago Srl” avvenuto il 23 maggio scorso, ne ha dato notizia solo settimana scorsa? Perché, in totale buona fede, l’assessore all’Ambiente Alessio Dossi, nel Question Time proposto da Massimo Riva del M5S al consiglio del 3 giugno, si diceva pronto a intervenire “a giorni”? È passato più di un mese (un mese e sei giorni oggi), eppure nulla si è mosso.

Il fatto che il Comune e Ats vadano a incontrare nuovamente il curatore fallimentare, non cambia la situazione denunciata da Fabrizio Protti nell’intervista rilasciata. E altre domande che LeccoFM ha posto direttamente agli interlocutori istituzionali e alle quali ha avuto solo questa nota di risposta, rimangono inevase: perché il Comune non interviene direttamente, come potrebbe (dovrebbe?) fare? Perché non si paga la bonifica e poi non ci si rivale sul fallimento, come suggerito da Protti del CNA? Intanto i lecchesi rischiano di continuare a respirare amianto.

QUI trovate il servizio integrale realizzato giovedì 27 giugno:

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