Lecco, 24 gennaio 2020. La sanità pubblica lecchese, e non solo, è da tempo al centro di un animato dibattito alimentato dalle recriminazioni di dipendenti e sindacati. In questo comunicato stampa trasmesso dalla FP CGIL di Lecco e firmato dal segretario generale, Catello Tramparulo, la denuncia si abbatte contro la cosiddetta logica ospedalocentrica che indebolirebbe le sedi territoriali dell’Asst di Lecco – l’azienda sociosanitaria cui fanno capo gli ospedali di Lecco, Merate e Bellano e i servizi dislocati sul territorio – con l’effetto di indebolire l’offerta ai cittadini.
Dopo la soppressione delle ASL, voluta dalla riforma della sanità lombarda, i servizi sono stati trasferiti sotto le competenze degli ospedali: consultori, assistenza domiciliare, SERT e poliambulatori per citarne solo alcuni. La riforma, secondo gli estensori, avrebbe dovuto individuare un solo erogatore di servizi, ottimizzando e razionalizzando l’offerta nei confronti dei cittadini. Ma i sindacati non sembrano essere di quest’avviso:
“La realtà è sotto gli occhi di tutti i cittadini – prosegue Tramparulo – le sedi territoriali sono state indebolite, ci sono lunghe code, attese interminabili, servizi depotenziati e accorpati, nessun investimento strutturale e carenza cronica di personale. Quello che sta accadendo a Oggiono è emblematico di una situazione molto più generale. Fanno bene i sindaci a chiedere chiarimenti e garanzie, ma soprattutto suggeriamo ai primi cittadini di chiedere perché una riforma è stata fatta senza investire un centesimo di euro. Come FP CGIL di Lecco ci stiamo battendo per difendere il territorio dalla logica ospedalocentrica, stiamo chiedendo alla direzione ASST quali investimenti sono previsti per potenziare la rete territoriale a partire dal personale. Crediamo nel grande valore del volontariato, ma riteniamo che non possano e non debbano essere i volontari la risposta alle carenze strutturali del nostro sistema sanitario pubblico, come suggerito dal sindaco oggionese. Ancora una volta lanciamo un appello a tutte le forze politiche, a partire dai primi cittadini, per confrontarsi e aprire un dibattito con tutti i soggetti coinvolti nella gestione della sanità sul nostro territorio”.
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