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TAGLIO DEL NASTRO PER IL POLO DELLA MONTAGNA: UN PERCORSO NELLA STORIA DELL’ALPINISMO LECCHESE

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Lecco, 17 maggio. È stato un percorso lungo, ma alla fine della scalata ecco che la vetta è stata raggiunta e Lecco può aprire le porte del Polo della montagna, una collezione di oggetti, documenti, cimeli veri e propri, grazie ai quali è possibile ripercorrere la storia del legame inscindibile di Lecco con le montagne.

Il Polo della montagna è stato inaugurato nel tardo pomeriggio di ieri, accanto al già attivo Osservatorio dell’Alpinismo a Palazzo delle paure di piazza XX Settembre.

Il Polo integra appunto l’Osservatorio e diventa un centro in cui i lecchesi e i turisti possono avvicinarsi all’ambito della montagna, studiata, scalata, e soprattutto amata da coloro che abitano a Lecco e non solo. Al terzo piano del Palazzo delle paure sono stati esposti materiali appartenenti al Cai di Lecco, frutto di donazioni di alpinisti importanti: un vero e proprio tesoro. La storia di questa collezione di oggetti e documenti è lunga, come ha spiegato nel corso della presentazione dell’iniziativa, Adriana Baruffini, che ha curato l’esposizione insieme a Giuseppe Ferrario, attuale vice  presidente del Cai di Lecco. “L’idea di raccogliere le testimonianze di un pezzo di storia dell’alpinismo lecchese nasce nel 1991 – ha spiegato Baruffini – da Pino Comi, alpinista e appassionato di fotografia. Egli lasciò in eredità al Cai Lecco questa idea, che si concretizzo in pochi anni nella donazione da patte di molti alpinisti di oggetti e di documenti capaci di testimoniare momenti eccezionali e momenti quotidiani della frequentazione delle montagne”.

L’amministrazione comunale permise poi di allestire due sale nella torre viscontea e dal 1998 fu possibile fare un percorso nelle vicende legate all’alpinismo lecchese, dai tempi dei pionieri, quali l’abate Antonio Stoppani, alla creazione del gruppo Ragni della Grignetta, alle spedizioni europee ed extraeuropee che hanno fatto conoscere il nome di Lecco, sino alla nascita dell’arrampicata sportiva. Come ha sottolineato Adriana Baruffini, con l’ampliarsi della collezione di cimeli, materiali e di documenti, si avvertì l’esigenza di avere una nuova sede e di digitalizzare la collezione. I materiali a disposizione del Cai, infatti, furono restaurati, catalogati e messi su supporto informatico. Negli ultimi anni, il centro di documentazione dell’alpinismo lecchese si è fatto promotore di attività culturali e didattiche. “Oggi – ha concluso Adriana Baruffini – inauguriamo questa esposizione, che potrà essere migliorata. Ma sicuramente ci sarà tempo per farlo”.

Nell’ambito della cerimonia di inaugurazione del Polo della montagna – inserito nella manifestazione Monti sorgenti – è stato presentato il libro Gasherbrum IV – La montagna lucente da parte dell’autore, Alessandro Giorgetta.

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