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PARCO ADDA NORD: CATTURATI 700 PESCI SILURO

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Lo scorso 17 maggio Regione Lombardia ha nuovamente assegnato un contributo di 200mila euro a favore degli enti parco fluviali e delle riserve naturali al fine del contenimento del pesce siluro (Silurus glanis) nel 2021. Il Parco Adda Nord dopo un primo intervento nel 2014/15, ha ripreso le azioni di controllo della popolazione di siluro (Silurus glanis) nel 2019 e poi nel 2020.
L’ultimo intervento è avvenuto dal 19 ottobre al 16 dicembre in un tratto di fiume molto ampio rispetto ai precedenti, dal lago di Olginate fino al limite meridionale del Parco, a monte di Rivolta d’Adda, ampiamente popolato di specie ittiche autoctone, molte delle quali di interesse conservazionistico o comunitario. A causa delle condizioni meteo e idrologiche del fiume avverse il programma è stato rimodulato in corso d’opera raggiungendo comunque le finalità prefissate.

PERCHE’ IL SILURO E’ UNA SPECIE INVASIVA?
Il siluro (Silurus glanis L.) è un pesce appartenente all’ordine dei Siluriformes originario dei bacini fluviali del mar Nero, Caspio e Baltico. Introdotto per la prima volta intorno agli anni ‘50 in Italia, nel bacino del Po, si è poi diffuso velocemente a partire dall’inizio degli anni ‘90 a causa di una serie di immissioni, più o meno intenzionali, che lo hanno portato a colonizzare tutto l’areale padano.
Può raggiungere taglie sopra i 2 metri e mezzo per oltre 100 kg di peso. La crescita rapida lo mette al riparo dalla predazione da parte di altri pesci o uccelli e gli permette di riprodursi relativamente presto, garantendogli un vantaggio competitivo su molte specie autoctone; sopravvive anche a bassi di livelli di ossigenazione. Nelle aree dove l’invasione del siluro non è stata fermata, la biomassa di questa specie ha raggiunto livelli preoccupanti per la stabilità delle comunità ittiche autoctone .
Il siluro è una specie opportunista che si nutre di invertebrati, pesci, mammiferi e perfino uccelli, diventando rapidamente una seria minaccia per la conservazione della biodiversità degli ecosistemi in cui vive.
Il siluro è un predatore in grado di influenzare le biomasse delle altre specie nonché un competitore per le risorse alimentari degli altri predatori autoctoni per habitat e rifugi, cosa che mette in serio rischio la riproduzione naturale e la sopravvivenza di specie autoctone.

INTERVENTI
I benefici degli interventi di contenimento delle specie alloctone portano come risultati la riduzione della pressione esercitata dalle stesse sulla comunità ittica locale e una loro minor forza riproduttiva. La diminuzione fisica della specie invasiva induce, come accennato, alla ricolonizzazione dell’habitat da parte di specie ittiche autoctone. Gli obiettivi dei progetti di contenimento attuati sono:
– Ripresa e prosecuzione delle attività di gestione dei popolamenti ittici alloctoni nel tratto di competenza del Parco Adda Nord del fiume Adda;
– Realizzazione di azioni di cattura selettiva del siluro, con il fine di ridurne presenza, biomassa, densità e diffusione per migrazione e riproduzione;
– Verifica della classificazione delle aree di intervento prioritarie ed indagine di nuovi areali;
– Analisi tecnica dei dati di cattura e valutazioni gestionali future. Tre le fasi operative:
– Attività di contenimento con elettropesca da natante svolte da una squadra di tre operatori;
– Attività di contenimento con pesca subacquea in apnea svolte da una squadra di 3 operatori specializzati;
– Analisi dei dati.
 
RISULTATI
Nel 2020 sono stati catturati 698 esemplari per 1.488 Kg di biomassa. L’anno precedente 295 per 1.350 Kg di biomassa. Fare un preciso confronto non è semplice per le differenti condizioni del fiume (nel 2020, ad esempio, a causa delle condizioni idrologiche superiori ai limiti di intervento, non si sono potute fare indagini nella sezione del Canjon di Leonardo), ma qualche valutazione sulla stato di diffusione e distribuzione del siluro sì.
Tra il 2019 e il 2020 si nota un sostanziale aumento sia numerico che di biomassa in termini assoluti, ma se si prende in considerazione il dato mediato sulla totalità degli interventi (decisamente aumentata nel 2020) c’è un calo della frequenza di cattura per singolo intervento, nonché un calo della biomassa catturata per azione, sia per la pesca elettrica, che per le attività subacquee. Tutta la biomassa catturata è stata destinata allo smaltimento, secondo le normative vigenti, venendo conferita ad Operatori Specializzati per la gestione delle carcasse animali.
DIFFUSIONE
Il nucleo principale sembra concentrarsi nel tratto compreso tra il bacino di Trezzo ed il bacino di Vaprio/Fara Gera d’Adda, nel quale si evidenziano però dei cali significativi di catture nelle sezioni di Concesa e Fara Gera d’Adda, già oggetto di interventi importanti nel 2019. La maggior presenza di siluro, sia in termini di numerosità, che biomassa, che taglia media, si evidenzia invece nella porzione compresa tra la confluenza con il fiume Brembo e la traversa fluviale di Sant’Anna, forse a causa dell’effetto delle piene.
In generale la popolazione del siluro risulta radicata, riproduttiva e strutturata, preferisce tratti a corrente moderata, elevate profondità e colonizza aree rifugio elettive (scogliere, prismate etc). Rispetto al 2019 risultano assenti dalle catture i cosiddetti grandi riproduttori; non sono stati infatti catturati soggetti di taglia superiore a 180 cm e di peso superiore a 36 kg, con maggiore rappresentatività (263 esemplari) nelle classi comprese tra 600-1.200 mm

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