Lecco, 15 aprile 2021. Venerdì 14 maggio le lavoratrici e i lavoratori dell’Asst Lecco sciopereranno dalle 8.00 alle 10.00. per la difesa del diritto alla salute dei cittadini.
Si troveranno davanti ai presidi ospedaliere di Merate, Lecco, Bellano e davanti ai distretti del territorio provinciale per difendere il patrimonio pubblico dei servizi sanitari della provincia di Lecco.
“Scioperiamo e lanciamo un appello alla partecipazione a tutti i cittadini alle forze politiche e ai sindaci: contro la dirigenza regionale lombarda e locale dell’Asst di Lecco, incapace di gestire la pandemia e di offrire i servizi di vaccinazione nelle strutture di prossimità. Denunciamo il fallimento delle politiche sanitarie lombarde, lo smantellamento dei servizi territoriali, la cronica mancanza di personale, l’incapacità di valorizzare il personale, i metodi autoritari e unilaterali nella gestione delle relazioni sindacali, il continuo taglio del diritto al part time, la frequente modifica dell’orario di lavoro del personale, l’attivazione frequente e indiscriminata della mobilità d’urgenza l’esternalizzazione-privatizzazione dei servizi e della sanità pubblica, la mancata attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Nel corso di un anno abbiamo avuto 850 operatori contagiati”.
Lecco, 15 aprile 2021. Venerdì 14 maggio le lavoratrici e i lavoratori dell’Asst Lecco sciopereranno dalle 8.00 alle 10.00. per la difesa del diritto alla salute dei cittadini.
Si troveranno davanti ai presidi ospedaliere di Merate, Lecco, Bellano e davanti ai distretti del territorio provinciale per difendere il patrimonio pubblico dei servizi sanitari della provincia di Lecco.
“Scioperiamo e lanciamo un appello alla partecipazione a tutti i cittadini alle forze politiche e ai sindaci: contro la dirigenza regionale lombarda e locale dell’Asst di Lecco, incapace di gestire la pandemia e di offrire i servizi di vaccinazione nelle strutture di prossimità. Denunciamo il fallimento delle politiche sanitarie lombarde, lo smantellamento dei servizi territoriali, la cronica mancanza di personale, l’incapacità di valorizzare il personale, i metodi autoritari e unilaterali nella gestione delle relazioni sindacali, il continuo taglio del diritto al part time, la frequente modifica dell’orario di lavoro del personale, l’attivazione frequente e indiscriminata della mobilità d’urgenza l’esternalizzazione-privatizzazione dei servizi e della sanità pubblica, la mancata attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Nel corso di un anno abbiamo avuto 850 operatori contagiati”.