Pescate, 4 dicembre 2020 – L’intervento del sindaco di Pescate, Dante De Capitani sulle nuove regole varate dal Governo per Natale.
Il decreto legge 158 del 2 dicembre scorso che impedisce lo spostamento dei cittadini tra comuni diversi nel giorno di Natale e santo Stefano, mentre non pone divieti per gli spostamenti tra comuni la vigilia di Natale, va contro le tradizioni dei nostri paesi in cui la convivialità tra parenti é proprio nel pranzo di Natale e non nel cenone della vigilia come al sud.
Un decreto quindi che divide l’italia in due, chi può festeggiare il Natale in famiglia e chi no, non potendo uscire dai confini comunali.
Secondo questa legge, nel giorno di Natale se parenti anche di primo grado abitano in comuni diversi non si possono incontrare, non solo per pranzare insieme ma nemmeno per scambiarsi i regali e gli auguri.
Mentre ad altre latitudini in Italia sarà possibile festeggiare il Natale come tradizione alla vigilia, anche facendo tardi perché comunque il decreto specifica che il ritorno alla propria residenza è sempre garantito, qui da noi dovremo passare il Natale da soli alla faccia dell’Italia uguale da nord a sud.
Ho voluto sperare fino all’ultimo che il DPCM di Conte di ieri ponesse rimedio a questa ingiustizia ma non é successo. Se le regole vengono fatte per contrastare questa emergenza devono essere fatte per tutti gli italiani, e quindi o i momenti conviviali con i parenti non si possono fare ovunque, o si possono fare dovunque anche nel lecchese e a Pescate.
Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di multare qui al nord una persona che esce dal proprio comune di residenza per passare il Natale con i genitori anziani o con i figli e i nipoti. Sono felice solo del fatto che i vigili di Pescate nel giorno di Natale non saranno in servizio, e quindi impossibilitati a sanzionare chi vuole passare il Natale nel segno della nostra tradizione e delle nostre usanze.