Lecco, 18 luglio 2020 – Nella mattinata di ieri gli agenti della Polizia di Stato di Lecco – Squadra Volanti, sono intervenuti in Piazza XX Settembre di Lecco per il furto di una bicicletta.
Poco distante dalla persona che denunciava la sottrazione della bici, infatti, vi erano due persone che stavano discutendo animatamente tra di loro, uno dei quali molto alterato verosimilmente a causa di ingestione di bevande alcoliche e con una bicicletta da donna portata a mano.
Appena i poliziotti si avvicinavano ai due soggetti, uno riferiva loro che l’altro, nella vicina via Airoldi aveva rubato proprio quella bicicletta. Il proprietario l’aveva lasciata legata ad un palo ritrovando il lucchetto rotto.
Lo stesso aggiungeva agli agenti che subito dopo essersi accorto del furto della sua bici, nell’affacciarsi sull’attigua Piazza XX Settembre, notava un soggetto che portava a mano la sua bicicletta. Pertanto insieme al suo amico lo raggiungevano chiedendogli di restituire il mezzo; ma questi, per la restituzione, aveva richiesto loro la somma di 15 euro, continuando con insistenza a chiedere tale somma anche in presenza dei poliziotti.
ORDINE DEL QUESTORE
Alla luce di quanto sopra quest’ultimo veniva accompagnato negli Uffici della Questura per accertamenti. All’interno del suo zaino i poliziotti rinvenivano due pinze, un martello, una raspa ed un cacciavite; il soggetto dichiarava che gli arnesi erano in suo possesso perché svolgeva l’attività di falegname e recupero di materiale ferroso, versione che per le circostanze di tempo e di luogo non risultava credibile. Tale materiale veniva sequestrato e la bicicletta di cui sopra restituita al legittimo proprietario.
Acclarata la dinamica dei fatti il soggetto, identificato in B.A., 28enne di nazionalità marocchina, pluripregiudicato, in posizione irregolare sul territorio nazionale, è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di ricettazione, tentata estorsione, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso e per ingresso e soggiorno illegale sul territorio dello Stato; allo stesso veniva, inoltre, notificato l’Ordine del Questore della Provincia di Lecco di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.
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