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FASE 2 MA SENZA MESSE, DON MILANI: “DISCRIMINAZIONE DIRITTI FONDAMENTALI”

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Lecco, 27 aprile 2020. A una settimana di distanza dalla Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, presentata dal Premier Giuseppe Conte nella serata di ieri, i dubbi sulle celebrazioni religiose restano molti. In Chiesa sarà infatti possibile officiare i funerali ma non le messe, decisione contestata con fervore dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Anche Monsignor Davide Milani, Prevosto di Lecco, è intervenuto sull’argomento, schierandosi con la Cei:
“Le normative per la Fase 2 non rispettano i bisogni spirituali di molti italiani”, ha detto Milani. “Tante persone hanno bisogno di vivere la propria fede celebrando comunitariamente -con tutte le cautele- i sacramenti. Se si può andare ad una mostra o al museo perché non si può partecipare alla Messa a debita distanza?”
Continua il Prevosto: “Siamo nel campo della discriminazione dei diritti fondamentali dei cittadini. Ottima, coraggiosa e decisa la posizione netta della Cei”.
E regione Lombardia annuncia di essere al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano “per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all’insegna del distanziamento e dell’uso dei dispositivi di protezione”.
“L’auspicio è quello di giungere al più presto a una soluzione condivisa. Che possa tenere conto tanto delle esigenze di cautela, quanto della necessità di tornare a garantire il diritto di culto ai cittadini”.

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