
LECCO, 24 MARZO 2025 – Regione Lombardia garantisce alloggi a canone concordato per autisti, macchinisti e personale del trasporto pubblico locale (TPL), per favorire la loro permanenza in Lombardia. L’iniziativa, promossa dall’Assessore alla Casa e Housing Sociale Paolo Franco e in collaborazione con l’Assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile Franco Lucente, mira a rispondere alle esigenze di alloggio per chi lavora in un settore cruciale per la mobilità regionale.
“Regione Lombardia – ha commentato il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini – supporta attivamente gli operatori del Trasporto Pubblico Locale, garantendo loro l’accesso a soluzioni abitative sostenibili, come già previsto per altre categorie professionali quali Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Forze Armate, personale sanitario e giudiziario. Un sentito ringraziamento va agli assessori Paolo Franco e Franco Lucente per aver promosso e portato avanti questa misura di sostegno concreto a favore di chi quotidianamente svolge un servizio fondamentale per le nostre comunità. Il personale viaggiante, infatti, rappresenta una vera e propria sentinella d’allarme, impegnata a prevenire situazioni di pericolo e a garantire la sicurezza a bordo dei mezzi pubblici.”
L’iniziativa prevede la collaborazione con ALER per la messa a disposizione degli alloggi e una ricognizione del fabbisogno abitativo a livello territoriale, anche in considerazione delle nuove assunzioni previste dalle aziende di trasporto. In questo modo, saranno individuate le priorità di intervento per il personale del settore. Il protocollo si concretizzerà in convenzioni operative tra le Aler e le aziende di trasporto pubblico locale e ferroviario. Inoltre, sarà costituito un gruppo tecnico di coordinamento, che si riunirà periodicamente per monitorare l’attuazione della misura.
“L’introduzione di questa misura si aggiunge ad altre iniziative per le categorie in difficoltà, come i padri separati. – conclude Giacomo Zamperini – una vera e propria svolta, frutto di una nostra battaglia in Commissione, con la quale abbiamo chiesto espressamente di includere anche i padri separati e divorziati in condizioni di fragilità tra i beneficiari degli alloggi popolari. Negli ultimi anni, questa fascia della popolazione ha mostrato un crescente disagio economico e sociale, ed era doveroso intervenire con misure concrete e puntuali per dimostrare ancora una volta che in Lombardia, nessuno resta solo!”