67
0

LA STORIA DI DUE VOLONTARI “SPECIALI”
Paolo Balata, 33 anni, sardo (di Nuoro), laureato a Pavia, racconta: «Ho accettato senza esitazioni, ho detto subito sì sapendo che c’era bisogno. Ho pensato che era una bella avventura e a maggior ragione nel bisogno voglio aiutare i miei colleghi. Non sono un eroe, sono un infermiere e penso che tutti gli infermieri ragionino in questo modo, mi sembra normale. Spero che questa emergenza finisca presto; nel frattempo sono orgoglioso di dare il mio contributo e fare del mio meglio. Qui ho trovato un’ottima squadra, sono stato bel accolto dai colleghi, siamo tutti fiduciosi». Walter D’Ingillo, 45 anni, invece, è di Trezzano sul Naviglio (Milano), è un Asa: «Anch’io ho detto subito di sì, senza dubbi né esitazioni, svolgo un lavoro che per me è una missione verso il prossimo, sentivo in dovere di andare ad aiutare i colleghi e gli ospiti. Non ho paura del contagio perché ho fiducia nella professionalità dei colleghi e nelle precauzioni che prendiamo, abbiamo tutti i dispositivi che servono. Mi trovo benissimo con i colleghi, come in famiglia anche se non ci conoscevamo; d’altra parte ho un buon carattere e vado d’accordo con tutti. Spero che tutto si risolva presto e per il meglio».

(Visited 67 times, 1 visits today)