LECCO, 18 OTTOBRE 2024 – L’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Lecco ha festeggiato il proprio settantesimo compleanno con una interessante tavola rotonda, svoltasi nel pomeriggio di giovedì 17 ottobre all’auditorium della Casa dell’economia di Lecco.
“Le conoscenze e le competenze dei Commercialisti – ha detto il presidente, Marco Barassi, in apertura della tavola rotonda – devono esprimersi in questo momento contingente, caratterizzato da un alto grado di complessità e dall’instaurarsi di nuovi scenari”. Da qui, la decisione di invitare a Lecco per l’anniversario interlocutori in grado di mettere a fuoco alcune sfide che anche i professionisti si trovano ad affrontare: la transizione ecologica e la decarbonizzazione, le conseguenze dell’inverno demografico e il “degiovanimento”, la distribuzione della ricchezza e degli investimenti, infine, l’ingresso dell’intelligenza artificiale nella quotidianità e nelle professioni.
A moderare l’incontro è stato chiamato il giornalista Mauro Meazza de IlSole24Ore. Ha aperto il pomeriggio l’intervento video di Giuseppe Zafarana, presidente di Eni, che ha evidenziato alcune delle tematiche più importanti attualmente sul tappeto: dagli assetti geopolitici che stanno mutando, alla vulnerabilità energetica, alla transizione ecologica, urgente e ormai irreversibile. “Non esiste una ricetta ideale per la transizione energetica. La sfida è quella di un avere un approccio in grado di affrontare tutte le soluzioni capaci di contribuire a questo traguardo, sulla base della loro maturità ed equità, evitando approcci ideologici”.
Zafarana ha evidenziato come esista una “bussola”: “Come in passato – ha concluso infatti il presidente di Eni – bisognerà far leva sulla tecnologia e su ecosistemi di sviluppo”. E proprio di tecnologia ha parlato il secondo ospite della tavola rotonda, Alessandro Viviani, Associate partner, Head of zero-carbon practice The European House-Ambrosetti. “La risposta al costo delle emissioni di CO2 – ha spiegato il relatore – non può che essere tecnologica. L’Italia è tradizionalmente “più brava” a produrre una quantità di Pil spendendo meno energia rispetto ad altri Paesi; ma questo vantaggio è andato ad assottigliarsi e ciò dipende da scelte di sistema e anche di investimenti fatti dalle imprese”. Le industrie possono pertanto avere un altro approccio e muoversi con maggior coraggio nel campo della transizione.
Interessa anche alle categorie professionali la fotografia demografica del nostro Paese e, in modo particolare, uno sguardo sui giovani e sulle loro aspettative riguardo al mondo del lavoro e sulla società. Questo aspetto è stato sviluppato da Francesca Luppi, docente dell’Università Cattolica di Milano: “Su chi potremo contare in futuro – si è domandata la docente -? Si aprono problemi riguardo al welfare e al mercato del lavoro. Perché molti escono dal mercato del lavoro e pochi entrano. Ciò significa che i nostri giovani potranno scegliere il lavoro dei loro sogni, magari quello ben retribuito? Purtroppo non è così”.
Perché i dati evidenziano come l’Italia sia lo Stato con il maggior tasso di sottoccupazione giovanile in Europa: “Esiste un mismatch, sia dal punto di vista territoriale che delle competenze. Le imprese cercano dei lavoratori con determinate competenze e non li trovano. Esiste una carenza di operai specializzati e di laureati. Ciò rappresenta una sfida”. In Italia i laureati sono pochi e, alla scarsità di laureati, si aggiunge il problema della specificità della laurea. Il mercato del lavoro cerca maggiormente laureati in ambito economico e ingegneristico, che non rappresentano la maggioranza dei laureati italiani. Luppi ha poi illustrato le aspettative dei giovani rispetto al lavoro, ciò che li attrae, ciò che desiderano. Emerge nei giovani la necessità di poter conciliare la vita con l’occupazione, la valutazione della distanza tra lavoro e abitazione. I giovani laureati, comunque, ha concluso la ricercatrice, desiderano un lavoro stimolante, flessibile, motivante, nel quale possano contribuire alla crescita dell’attività e che riconosca le loro capacità innovative.
I pochi giovani si trovano dinanzi a uno scenario nel quale la ricchezza è aumentata ed è sempre più concentrata nelle mani di pochi, che faticano anche a compiere un passaggio generazionale nella gestione delle imprese e della ricchezza stessa. “La ricchezza è cresciuta, anche in Italia – ha infatti spiegato Alberto Castelli, ad di Kairos partners SGR spa -. Meno dell’1 % della popolazione italiana detiene il 50% della ricchezza finanziaria italiana. Non è un fenomeno solo del nostro Paese, ma chiaramente l’effetto demografico accentua questo sistema. Un aspetto interessante riguarda il fatto che la ricchezza è soprattutto detenuta da over 55 e, un terzo di essa, da over 74. Ci apprestiamo a vivere quindi un fenomeno di passaggio generazionale, di trasferimento di patrimoni dai baby boomer alla generazione X. Ed è un passaggio non sempre preparato. Il vostro ruolo di Commercialisti, in questo, è importante”. Un altro aspetto toccato da Castelli è stato quello del veicolare i patrimoni nell’economia reale.
La tavola rotonda si è conclusa con l’intervento di Andrea Carobene, cofounder e chief Technological officier di Baia srl, incentrato sull’intelligenza artificiale che ha spiegato che cosa l’AI, in quali campi possa essere e sia già utilizzata, dei rischi insiti nel suo uso e anche delle ricadute su una professione come quella dei Commercialisti.
I numerosi presenti, fra i quali il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, il prevosto di Lecco, monsignor Bortolo Uberti, i vertici della Guardia di finanza, hanno applaudito gli interventi, sottolineando così come i professionisti vogliano mettersi in gioco in una società complessa e ricca di cambiamenti e di opportunità.