Lecco, 11 gennaio. La stagione dei saldi 2019 ha ufficialmente aperto lo scorso weekend. Con il via dato il 2 gennaio da Sicilia e Basilicata, seguite dalla Valle d’Aosta il 3 gennaio, gli sconti sono arrivati anche in Lombardia il 5 gennaio. Secondo le prospettive stilate da Confcommercio, quest’anno, i cittadini spenderanno 141 euro pro capite per abbigliamento, calzature e accessori; mentre la spesa complessiva per nucleo familiare si prevede intorno ai 325 euro a famiglia. In totale, saranno circa 5 i miliardi mossi in questo periodo di saldi, secondo le previsioni, dati che si dimostrano in linea con quelli dello scorso anno.
Il 2018 si è concluso con molte preoccupazioni per i commercianti, penalizzati da consumi sempre più limitati, concorrenza massiccia da parte del web, tasse pressanti e costi incomprimibili.
Anche secondo il parere dei venditori lecchesi, i saldi di quest’anno non si allontanano di molto dall’andamento dello scorso anno, pur con una serie di limitazioni e problematiche. Il buon successo degli sconti, infatti, non sempre è un indicatore positivo delle vendite che sono quindi state ridotte durante il resto della stagione. I commercianti si dichiarano comunque soddisfatti dei primi giorni di sconti, iniziati con un’affluenza significativa da parte della clientela. Le aspettative sono dunque quelle di continuare su quest’onda della prima settimana, anche se, come hanno dichiarato in molti, gli incassi di quest’anno non possono essere comparati con quelli di diversi anni fa.
Gli ultimi anni sono caratterizzati anche dall’importazione da altri Paesi di nuovi sistemi di vendita tramite internet e di sistemi di sconti aggiuntivi inseriti durante l’anno che contribuisce a rendere più difficile la vita dei commercianti della città. Molti di loro esprimono la propria preoccupazione riguardo alla possibilità di chiusura degli spazi commerciali a favore dell’acquisto su internet e della consegna a casa.
La preoccupazione di molti venditori rimane però quella legata al mondo cittadino, che commercialmente sembra stia morendo, con svariate attività che chiudono i battenti e dove si vedono poco turismo e poche iniziative in suo favore. Tutti aspetti che fanno temere ai commercianti che i cittadini lecchesi si allontanino dalla propria città per dare sfogo ai propri consumi, privando così Lecco di introiti che potrebbero giovare al suo equilibrio economico. L’acquirente tipo, a eccezione del lecchese durante i giorni feriali, sembra essere il “turista” proveniente da Brianza e Valtellina.
Di seguito, il servizio relativo alla prima settimana di saldi.