Lecco, 22 maggio. Violenza sulle donne: questo argomento sarà al centro di un convegno domani, giovedì 23 maggio alle 21, a palazzo Falck di piazza Garibaldi a Lecco.
La decisione di promuovere il convegno parte dalla consapevolezza che solamente parlando alla comunità della violenza di genere, organizzando tavoli di discussione che possano coinvolgere attivamente la città, i cittadini e le sue istituzioni, si possa contribuire a dire no alla violenza sulle donne.
Al convegno interverranno, dopo i saluti di Rinaldo Zanini, Maria Grazia Zanetti (La violenza di genere. Un problema di tutti: come combatterla e come prevenirla), Monica Bonsangue, psicoterapeuta (l cambiamenti della personalità nelle vittime di violenza: la destrutturazione della persona e il suo indebolimento), Gianpaolo Schiavo, medico (Mappa per orientarsi nel labirinto dell’indifferenza), Cristina Corbetta, responsabile della comunicazione di Areu (Chiedere aiuto nei casi di violenza di genere: un’app che può salvare la vita), il vicesindaco di Lecco, Francesca Bonacina (L’esperienza del tavolo territoriale della rete antiviolenza) e Maria Renata Gianola, rappresentante della Casa circondariale di Lecco-Pescarenico (Lettura di testimonianze dei detenuti). Modererà l’incontro Marialuisa Reatti. Il convegno è organizzato da Appello per Lecco, con il patrocinio dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu).

Il problema della violenza di genere è all’ordine del giorno da diversi anni e quindi non può più essere sottovalutato. Nel 2014 l’Istat ha rilevato che il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenze fisiche o sessuali nel corso della propria vita. Il 12,3% delle donne italiane subisce minacce, l’11,5% sono spintonate o strattonate, mentre il 7,3% sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi. Le forme più diffuse di violenza sessuale, sono le molestie fisiche, in una percentuale di circa il 30% delle donne italiane; e le forme più gravi di violenza sono esercitate dai partner per il 62,7%, dai parenti per il 3,6% o da amici nel 9,4% dei casi.
Oltre alla violenza fisica o sessuale, le donne con un partner subiscono anche violenza psicologica, subendo comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo e intimidazione, nonché privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia. Sono 26,4% le donne che hanno subito violenza psicologica da parte del partner attuale, e il 46,1% da parte di un ex partner.
Una percentuale non trascurabile di donne ha subito anche atti di stalking. Si stima che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni – pari a circa 2 milioni e 151 mila donne – abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita.
L’aspetto più disarmante riguarda il fatto tuttavia circa l’80% delle vittime non si è mai rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto nei servizi specializzati. Inoltre, solo il 15% si è rivolta alle forze dell’ordine e l’1,5% ha cercato aiuto presso un servizio o un centro antiviolenza. Così, della totalità di donne che hanno subito violenza, solo il 48,3% si sono rivolte a enti preposti per il loro aiuto, denunciando successivamente, mentre circa il 40,4% non ha dato seguito a segnalazione o denuncia.
Di qui l’importanza di parlare a tutti del tema della violenza di genere, per educare e sensibilizzare la cittadinanza e i singoli cittadini, e inoltre consentire alle donne la possibilità di venire a conoscenza della Rete di persone, istituzioni e associazioni anti violenza, presente in città e nel territorio… per aiutarle a uscire dalla situazione di difficoltà.
La Rete, seppur ancora poco conosciuta, garantisce loro aiuto nel trovare la forza per denunciare e per affrontare insieme le situazioni di emergenza, e quindi ridisegnare un futuro.