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TONINELLI AL PONTE DI ANNONE: ‘PIÙ MANUTENZIONE CON I SOLDI DELLA TAV E BASTA AI PONTI DI NESSUNO’

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Lecco-Annone Brianza, 1 marzo. Sopralluogo questa mattina, alle 11, del ministro Danilo Toninelli al cantiere del nuovo ponte di Annone.
Il ministro è stato accolto dall’ingegner Dino Vurro, capo dipartimento Anas Lombardia e da una folta delegazione tra sindaci di Annone, Civate e Suello, il prefetto, l’on. Giovanni Currò dei 5 Stelle e l’on Roberto Ferrari della Lega Nord, i rappresentanti delle forze dell’ordine e i giornalisti.

Il ministro ai trasporti e alle infrastrutture ha visitato il cantiere che dovrebbe essere pronto per fine Aprile, per l’occasione, l’esponente 5 Stelle, ha ribadito la necessità di puntare principalmente sulle manutenzioni.

«Questo – ha spiegato Toninelli – è un giorno importante perché tra pochi mesi si potrà finalmente tornare a circolare su un cavalcavia che è crollato causando la morte di una persona. Alle tragedie bisogna rispondere e noi lo stiamo facendo su più fronti. Le nostre infrastrutture sono state costruite negli anni ’60 quando non si prevedevano questi carichi, per cui stiamo inserendo nella legge delega al codice della strada il limite di 86 tonnellate per il trasporto di pezzi indivisibili».

Un altro tema toccato dal ministro pentastellato è quello dei “ponti di nessuno”, ovvero quelle infrastrutture senza un proprietario certo: «è una cosa inaccettabile che è successa anche qui ad Annone. Stiamo ricevendo i dati da Anas e poi attribuiremo, tramite una norma che prevederà un automatismo. la proprietà e quindi la responsabilità».

Il ministro Toninelli ha nuovamente ribadito la linea della priorità alle manutenzioni: «La Statale 36 deve essere meglio manutenuta, ma ci sono 100 milioni di euro pronti per questo scopo in più anni. Come Esecutivo stiamo per varare il più grande piano infrastrutturale di manutenzione dell’esistente che farà vedere l’impronta del Movimento e di questo Governo: dal 60 al 70% delle risorse date Anas servirà per le manutenzioni ordinarie e straordinaria. Avremo quindi migliaia di piccoli cantieri sul territorio nazionale e tante imprese locali lavoreranno a opere che servono alla quotidianità della persone normali».

Ribadito il no alla Tav: «Il ponte Morandi ci insegna tante cose. Ci sono strade statali chiuse dai magistrati perché ammalorate. Bisogna evitare che i cavalcavia crollino in testa alle persone prima di pensare di andare a 300km/h. Le risorse della Tav, 3,5 miliardi, saranno impiegate molto meglio piuttosto che fare una galleria che sarà pronta tra 15 anni e che, se darà benefici, li darà dopo il 2070. I governi precedenti si devono vergognare perché con i soldi per la Tav potevano essere fatte manutenzioni ed evitare che questo ponte crollasse sulla testa di una persona».

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