Lecco, 28 marzo. Oltre 79.000 donne italiane soffrono di sclerosi multipla, una malattia cronica e progressiva, neurodegenerativa e demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale. La sclerosi multipla colpisce le donne in numero doppio rispetto agli uomini e nella maggior parte dei casi viene diagnosticata tra i 20 e i 40 anni, il periodo più florido e produttivo della vita della donna. Ne consegue inevitabilmente un’influenza sulla pianificazione familiare. Ma, laddove un tempo a queste donne era fortemente sconsigliato avere figli, oggi le evidenze scientifiche dimostrano che è possibile realizzare questo progetto di vita senza modificare a lungo termine l’andamento della malattia e senza causare danni al nascituro.
A tal proposito, quest’anno Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donne e di Genere), con il patrocinio di AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e SIN (Società Italiana di Neurologia) e il contributo incondizionato di Teva, si fa promotrice del progetto “Una cicogna per la Sclerosi Multipla”, il cui obiettivo è porre l’attenzione sull’importanza di una gestione multidisciplinare della patologia nelle pazienti in età fertile che desiderano programmare una gravidanza. L’iniziativa è stata aperta a tutti i Centri Sclerosi Multipla distribuiti sul territorio nazionale e si pone l’obiettivo di mettere in luce le strutture più attente al tema e facilitare le pazienti nella scelta di quella a cui rivolgersi.
Oggi, 28 marzo, a Milano, sono stati annunciati i centri clinici che hanno risposto positivamente ai requisiti individuati da Onda. Tra i 77 scelti c’è anche il centro dell’ASST di Lecco.
“Tra le persone in cura presso il Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Manzoni di Lecco oltre 200 sono donne, vale a dire il 65% del totale. Di queste, più del 30% ricade nella fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni, quando più frequentemente una donna pianifica una gravidanza – spiega il Dr. Roberto Balgera, neurologo dell’ASST Lecco – “Uno dei momenti più importanti del percorso di cura da noi offerto è quello della comunicazione della diagnosi, quando oltre alle informazioni sulla patologia è importante iniziare a rimuovere tutte le paure e le false convinzioni che questa malattia si porta dietro, tra le quali molte riguardano proprio la gravidanza. Nel nostro centro ogni anno inizia una gravidanza una media di due donne in trattamento attivo con farmaci per la sclerosi multipla”.
Il messaggio lanciato dal progetto di Onda e dai centri clinici delle aziende sanitarie selezionate è forte e chiaro: si può diventare mamme con la sclerosi multipla. Inoltre la malattia non è trasmissibile ai propri figli né vi sono aumentati rischi di anomalie congenite, le terapie modificanti il decorso della sclerosi multipla non rappresentano un ostacolo assoluto al progetto di gravidanza e si può allattare dopo il parto.