
La grande paura è durata lo spazio di una, terribile, notte. I danni si contano un po’ dappertutto tra Alto Lago e Valsassina, soprattutto nel Comune di Taceno ma fortunatamente la strada provinciale, almeno quella, che appariva impraticabile per giorni nel buio della scorsa notte, si è rivelata, alle prime luci dell’alba, meno ammalorata di quanto non sembrasse alla luce delle fotoelettriche. Già verso le 10 di stamattina, venerdì 2 agosto, era quasi per intero stata pulita dai cantonieri e dagli operai mobilitati dal Comune di Bellano in località Mok. E alle 12,30 la Sp 72 è stata riaperta e così la viabilità provinciale sull’Alto Lago è tornata a scorrere normalmente. Il sindaco di Bellano Antonio Rusconi e quello di Dervio Stefano Cassinelli, che sono rimasti sul posto fino a tarda notte per monitorare la situazione, sono tornati a casa tranquilli, dopo la “bomba d’acqua”, ieri.
All’inizio si era temuto per il possibile coinvolgimento di qualche autovettura, sulla Sp72, ma dopo il primo sopralluogo è apparso subito chiaro che, al di là della vettura che ha assistito per prima, in diretta, alla frana, nessun altro veicolo era stato coinvolto. Cassinelli, a LeccoFm aveva dichiarato, prima della riapertura della Sp72: «Fortunatamente si tratta solamente di un dilavamento di terra che viene dalla montagna. Al momento non posso essere più preciso, ma il fatto che entro poche ore la provinciale possa tornare alla normalità è un buon indizio del fatto che non ci siano pericoli sul versante oggetto della frana, altrimenti avrebbero tenuto chiusa la strada e ci avrebbero avvertiti. Invece le forze presenti sul posto ci hanno informato dell’imminente riapertura».

Nel frattempo, ovvero intorno alle 14,30, è stata riaperta anche la Bellano-Taceno-Portone, ovvero la Sp62, che era rimasta chiusa anch’essa l’altra notte.
Tutto a posto dunque? Purtroppo no. Come dicevamo i danni ad alcune attività, case e luoghi privati sono ingenti. Impossibile fare una stima perché il nubifragio, che in alcuni punti, soprattutto in Valsassina, si è trasformato in una spaventosa grandinata, ha colpito a caso. Ci sono posti dove da una parte della via non è praticamente successo nulla, mentre dall’altra si sono registrati danni. Come sempre avviene in questi casi non è la durata del maltempo ad aver provocato danni, ma la sua improvvisa ed enorme intensità che ha scaricato in pochi minuti tutta la sua furia sulle malcapitate abitazioni o attività. Il week-end però promette altre sorprese, anche se si spera non come questa. La Protezione Civile, la Provincia di Lecco e le altre forze sul campo tengono il fiato sorpreso sulla possibilità che si scateni l’ennesima “bomba d’acqua”. Il cambiamento climatico, insomma, non è più un’impressione, ma una triste realtà con la quale convivere. Con opere di prevenzione del dissesto idrogeologico sempre più importanti. Sempre che si riesca a dare a Comuni e Provincia i mezzi tecnici e soprattutto economici, necessari per operarle.