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LECCO, IL SINDACO BRIVIO CONFERMA 60 CASI COVID-19 IN CITTA'

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Lecco, 17 marzo. Continua la diffusione del Coronavirus in Lombardia e sale il numero dei contagiati a Lecco, anche con situazioni critiche sotto il profilo sanitario.
Ad oggi in città sono 60 i cittadini positivi e almeno 100 quelli in quarantena – afferma il sidaco Virginio Brivio – ma per i tempi tecnici degli accertamenti e per gli asintomatici che “sfuggono” all’evidenza, il dato reale è sicuramente più alto. 

Il Coronavirus non solo è insidioso, aggressivo e molte volte letale ad ogni età, anche se si accanisce maggiormente sui nostri anziani, ma essendo sconosciuto alla scienza, ha fatto coincidere i protocolli con i divieti generalizzati per arginare il fenomeno.

Non c’è un farmaco risolutivo, ma comportamenti individuali e collettivi per il bene comune. Siamo noi tutti il primo rimedio in assenza, appunto, di un farmaco che lo debelli. – prosegue Brivio – E’ questo che esplicitamente o implicitamente ci chiedono gli instancabili e coraggiosi operatori sanitari dei nostri ospedali, i medici curanti e coloro che a domicilio e nelle residenze per anziani e disabili (operatori dei servizi sociali, volontari di protezione civile, operatori dei servizi pubblici, della Polizia locale e delle Forze dell’ordine), si sono affiancati in queste ultime settimane in quella rete invisibile, ma reale che si è costituita sul territorio.

Mi pare che i lecchesi abbiano in questi ultimi giorni compreso la gravità della situazione e si attengono con rigore alle prescrizioni: restare a casa, svuotare la città, mantenendo la consapevolezza che ciò riempie il cuore di tutti coloro che compiono, anche a nostro nome, gesti di grande responsabilità e coraggio.

Sono convinto – conclude il primo cittadino – che, al di là dei numeri freddi e talvolta atroci, si stia rinnovando una comunità che, pur nata dal rischio della paura, promette di essere un collante potente per il nostro domani.

Mi piacerebbe che, usciti da questa sfida epocale, per la quale usiamo termini persino bellici, si possa essere meno “social” e più “sociali”!”

 

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