Lecco, 14 giugno. Il coordinamento territoriale di Lecco Poste, attraverso la CGIL di Lecco ha diramato un comunicato stampa che lamenta le precarie condizioni di lavoro dei dipendenti e dei collaboratori di Poste Italiane.
“La società Poste – scrive Cgil – prosegue con le innumerevoli riorganizzazioni del recapito PCL Poste Comunicazione Logistica e del Mercato Privato, manchevole di trasparenza e di effettuare territorialmente le analisi ed i dovuti confronti richiesti dalla SLC CGIL negli accordi sottoscritti, noncurante delle numerose denunce di sotto-organico e dell’impatto sulla cittadinanza per i continui disservizi che tale intransigenza sta causando. Temiamo che nelle prossime settimane la situazione possa ulteriormente peggiorare con un aggravio dei carichi e l’impossibilità dei lavoratori di soddisfare le continue richieste e un conseguente aumento delle giacenze di prodotti postali nonché l’impossibilità di garantire il servizio nei vari Uffici postali capillarmente inseriti nel territorio lecchese”
Prosegue il sindacato: “Il personale assunto a tempo determinato dopo un apprendimento ed una mappatura del territorio subisce il mancato rinnovo contrattuale; personale che sopperisce al soddisfacimento dei bisogni primari di un organico sottodimensionato, per l’area operativa del territorio Lecchese, tutto ciò significa non valorizzare la competenza e la conoscenza del territorio che nei mesi le maestranze hanno acquisito. Straordinaria la manifestazione di solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori PCL che confermano l’alta professionalità dei colleghi a tempo determinato nonché l’assoluta necessità di far fronte al rinnovo contrattuale per tutti i lavoratori in scadenza oltre che ad un ulteriore aumento del numero addetti rispetto agli accordi pregressi per la stabilizzazione a tempo indeterminato, a seguito delle molteplici uscite per pensionamento con quota 100 ( impreviste stante le comunicazioni aziendali fino a pochi mesi fa) un imminente rischio un peggioramento ulteriore del servizio”.
I mancati rinnovi di chi era a tempo determinato, insomma, starebbe per impattare pesantemente sulla consegna di posta e pacchi. Ma non solo: chi rimane deve lavorare troppo. Continua il comunicato: “L’Istituto contrattuale delle ore straordinarie ha perso ogni requisito di eccezionalità, ma quotidianamente richiesto e caldeggiato; pena la mancata fruizione del periodo di ferie precedentemente programmato nel calendario annuo comandato nel mese di febbraio dalla società”.
Poi l’organizzazione riferisce addirittura di richieste di “performance impensabili da conseguire, il che espone le maestranze sia del Recapito del Mercato Privato e della Filiale a rischi psico-fisici, disagi, depressioni ansie a malattie professionali, infortuni ecc.”.
Altri problemi sarebbero “L’obsolescenza di parte del parco mezzi aziendali, la parziale manutenzione degli stessi, discontinua, più volte denunciata non favorisce adesione alle normative del Dlgs 81. Già dal sondaggio dei lavoratori postali effettuato dalla SLC CGIL nell’anno 2016 nel territorio di Lecco su un campione di oltre 80 operatori aveva fatto emergere che per l’80% dei lavoratori, le coperture degli organici erano insufficienti; da allora le numerose emorragie di personale hanno reso insostenibile molteplici mansioni ed impieghi, nonostante le stabilizzazioni effettuate. Manca inoltre una costante valorizzazione delle differenti professionalità e competenze acquisite ed una corretta formazione permanente del personale da effettuarsi all’interno del normale orario lavorativo concordemente ai dettami del contratto applicato”.
Al termine di questa lunghissima serie di problemi e difficoltà riscontrate, l’organizzazione sindacale chiede l’immediata convocazione di un tavolo territoriale congiunto, assunzioni negli uffici postali (attingendo direttamente dalle graduatorie già esistenti), ulteriori assunzioni nella settore logistica, garantendo l’avvicendamento del personale. Oltre, naturalmente, a chiedere “Trasparenza e confronto”.