Lecco, 18 febbraio. Una mano tesa ai bambini provenienti dalla zona di Chernobyl. Questa è la missione che si prefigge il Progetto ospitalità terapeutica di Les Cultures che, dal 2003 al 2018 ha portato a Lecco e nella zona oltre 1400 bambini, dai 6 ai 14 anni.
Sono bambini che giungono dall’area devastata dallo scoppio della centrale nucleare, che a oggi continuano a respirare aria inquinata e a nutrirsi di verdure che provengono da campi che restano contaminati.
“Da molti anni – spiega la referente del progetto, Rita Scaramelli – ospitiamo per un mese in estate e per un periodo più breve durante l’inverno, gruppi di bambini. Per loro, trascorrere un periodo in Italia è salutare. Le famiglie che aprono le porte a questi bambini e ragazzi, ricevono molto più di quanto danno”. Non sono le barriere linguistiche a preoccupare, neppure le modalità con le quali fare trascorrere il tempo dei giovanni ospiti: i ragazzi ucraini si inseriscono senza problemi nelle famiglie.
“In questi anni – aggiunge Rita Scaramelli – abbiamo promosso anche adozioni a distanza e abbiamo fatto alcune opere a favore di orfanotrofi e istituti della zona. Purtroppo i bambini che ospitiamo giungono da situazioni difficili, da povertà, da famiglie sovente disgregate”.
I referenti del progetto di Les Cultures ora lanciano un appello affinchè altre famiglie aprano le proprie porte ai giovanissimi ucraini.