Lecco, 29 luglio. La Provincia di Lecco ha concluso le rilevazioni degli esiti degli esami di maturità e degli esami di qualifica e di diploma professionale dell’anno scolastico e formativo 2018/2019, che si sono svolti negli istituti superiori e nei centri di formazione professionale del territorio provinciale.

Sono 2.452 gli studenti che hanno conseguito il diploma di maturità. L’89% di essi si è diplomato in un istituto superiore statale. Ma la maggior parte, ben 1.247 sono studenti che hanno affrontato l’esame di maturità in un liceo (51%). “Solo”, rispetto a quanto industrie e artigianato richiederebbero sul mercato del lavoro, un 33 per cento, (ovvero 822 studenti), si è diplomato un istituto tecnico e ancora meno, un 16 per cento (383) in un istituto professionale. E, rispetto allo scorso anno i diplomati in un liceo sono aumentati del 3%. Il che non è certo un problema, ma lo diventa se non crescono i diplomati subito “impiegabili” in fabbrica, nelle aziende, e nei laboratori artigiani, ovvero nelle piccole imprese lecchesi.
Ma vediamo i dati in modo più analitico: tra i diplomati in un liceo, il 46% ha conseguito la maturità scientifica (liceo scientifico 21,6%, scienze applicate 19,5%, sportivo 3,2% e musicale 1,8%) e il 24,5% la maturità linguistica. Negli istituti tecnici il 26,6% dei diplomati ha frequentato l’indirizzo amministrazione finanza e marketing (considerando le sue tre articolazioni), il 16,7% informatica e telecomunicazioni e il 11,8% turismo, in flessione rispetto allo scorso anno, che aveva registrato il 17% dei diplomati in un indirizzo tecnico. Negli Istituti Professionali la maggior parte dei diplomati ha frequentato l’indirizzo servizi socio sanitari (38,6%), seguito dall’indirizzo servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (30%). Considerando gli ultimi quattro anni scolastici, anche nel 2019 si conferma un numero costante di studenti iscritti alle classi quinte: 2540 iscritti al quinto anno (anno di diploma) nel 18/19, 2558 iscritti nel 17/18, 2320 iscritti nel 16/17 e 2457 iscritti nel 15/16.
Rimane abbastanza bassa e stabile la percentuale di studenti ritirati durante il quinto anno (attestata tra lo 0,9% e l’1,4% degli iscritti al quinto anno). All’esame è stato ammesso il 97,7% degli alunni di quinta, il 99,6% dei maturandi è stato promosso. Si è dunque abbassata al 2,2 la percentuale dei non ammessi agli esami e si conferma allo 0,4% quella dei non promossi all’esame di maturità.
Gli studenti che hanno conseguito la qualifica professionale, dopo aver frequentato un corso triennale di istruzione e formazione professionale (IeFP), sono 380: 80 in un istituto superiore, 300 in un centro di formazione professionale.Il maggior numero di qualificati si registra nei seguenti percorsi:
• operatore della ristorazione – preparazione pasti (18,4%)
• operatore della trasformazione agroalimentare – panificazione e pasticceria (11,6%)
• operatore meccanico (12,1%)
Sono 217 gli studenti che hanno ottenuto il diploma di quarto anno in un percorso di IeFP: 64 in un istituto superiore, 153 in un centro di formazione professionale. Queste le annualità più frequentate:
• Tecnico di cucina (24,4%)
• Tecnico dei servizi di animazione turistico sportiva e del tempo libero (16%)
• Tecnico della trasformazione agroalimentare (11%)
Dei 261 studenti che hanno frequentato i quarti anni dei percorsi di IeFP, 217 hanno ottenuto il diploma, 21 si sono ritirati durante l’anno, 15 non sono stati ammessi all’esame e 6 non sono stati promossi.

Lo scorso anno, su 247 studenti iscritti, hanno conseguito il diploma in 210. “Il report è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione degli istituti superiori e dei centri di formazione professionale che hanno messo a disposizione i dati – commenta il Consigliere provinciale delegato all’Istruzione e Formazione professionale Felice Rocca – Ci restituisce un quadro preciso delle professionalità in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado e ci permette di verificare la buona tenuta degli indirizzi di studio e dei percorsi di IeFP presenti nel piano provinciale dell’offerta formativa. Si tratta di un’importante attività di monitoraggio, che ci fornisce elementi oggettivi, utili per compiere le valutazioni più opportune riguardo all’attività programmatoria dell’offerta formativa del secondo ciclo che la Provincia è chiamata a esercitare”.