L’editoriale di Marco Calvetti, uscito sulla Provincia di Lecco lo scorso 15 gennaio e, più in generale, la bocciatura, in toto, degli emendamenti sullo stadio di Lecco da parte del Consiglio comunale del capoluogo, ha messo in evidenza un tema che sta particolarmente caro ad Azione Lecco, il partito guidato da Carlo Calenda: il metodo e il rispetto delle posizioni altrui in politica e nelle amministrazioni conta. Scrive il partito di Calenda, sezione di Lecco. “Al di là della bontà o meno delle decisioni prese dall’Amministrazione comunale di non finanziare i lavori sullo stadio (su cui comunque manifestiamo grandi perplessità) vorremmo portare l’attenzione sull’approccio utilizzato in questa vicenda: “Ci è parso evidente” – scrive Giacomo Mainetti, responsabile cittadino di Azione – “che gli emendamenti presentati dal consigliere Corrado Valsecchi, sottoscritto dal resto della minoranza, non sia stato approvato per ragioni di puro posizionamento politico. Questa chiusura ermetica agli stimoli delle minoranze è, a nostro modo di vedere, improduttivo e controproducente. Infatti, la continua lotta, in politica, tra fazioni opposte sta logorando il nostro Paese da più di trent’anni (come scrive Calenda ne “Il Patto”), con i risultati che tutti i cittadini possono osservare. Un cambiamento a livello nazionale può avvenire solo se iniziamo a rompere questi schemi, e per farlo occorre partire proprio dalla politica locale. Abbiamo bisogno di veri statisti, capaci di pensare alle future generazioni e non più di ‘politici’ che guardano alle prossime elezioni”.
E continua Mainetti “quello che è successo nel consiglio comunale scorso non rispetta questa visione della politica. Corrado Valsecchi, su tutti, ha fatto un buon lavoro nel presentare quattro emendamenti ben studiati e ragionati; questo è evidente, anche alla luce di tutti gli interventi dei consiglieri di minoranza che hanno condiviso le proposte che stavano alla base di questi emendamenti. Capiamo lo sconforto di Valsecchi nel vedersi poi bocciate tutte e quattro le proposte, senza un confronto nel merito.
L’approvazione di un emendamento, anche per riguardo al buon lavoro fatto e per manifestare disponibilità a una collaborazione costruttiva con la minoranza (che siede in Consiglio per rappresentare i Cittadini di Lecco), sarebbe stato auspicabile; tanto più se si considera che uno di questi aveva ad oggetto il miglioramento delle condizioni di accesso allo stadio per le persone con disabilità, che – a nostro avviso – qualunque amministrazione, civica, di destra o di sinistra, dovrebbe sempre portare avanti”.
E conclude Mainetti, “purtroppo, si è persa una buona occasione per mostrare alla città un po’ di collaborazione tra le parti. Azione esiste proprio per questo: tentare di scardinare dall’immaginario collettivo questa antitesi tra destra e sinistra e spostare l’attenzione sui temi concreti, non sullo scontro tra le parti”.
Anche per la Segretaria provinciale di Azione Lecco, Eleonora Lavelli, la bocciatura in toto degli emendamenti presentati da Valsecchi è un’occasione persa per la Città e per i tanti tifosi che frequentano la struttura sportiva Rigamonti Ceppi.
“Credo” – sottolinea Lavelli – “che l’approccio costruttivo e distante dalle tifoserie di partito con cui Corrado Valsecchi sta svolgendo il proprio ruolo di minoranza in Consiglio comunale sia la ragione per cui, oggi, in tanti prestano attenzione ad Appello per Lecco, a cui Azione è vicina già dal 2020. Guidare un paese e amministrare è una grande fatica e impegna la Giunta sotto moltissimi fronti, specie in una cittadina capoluogo di provincia; tuttavia, speriamo che in futuro l’Amministrazione mostri un approccio collaborativo verso il lavoro delle minoranze e non si dimentichi di valorizzare lo Stadio.”