DONNE E RELIGIONE: SERATA DI RIFLESSIONE CON FEMMINILE PRESENTE E CIF
Si è svolto nella serata di venerdì 17 marzo, a palazzo del Commercio di Lecco, un interessante incontro promosso in occasione della Giornata mondiale per i diritti delle donne: “E se centrasse la religione? Uguaglianza battesimale e differenza sessuale”. La serata è stata voluta dall’associazione FEMMINILE PRESENTE! nella persona della presidente Irene Riva, in collaborazione con IL CENTRO ITALIANO FEMMINILE (CIF), e ha toccato un tema particolare e di peso, ovvero quello dell’influenza che la religione, in particolare della religione cattolica, ha avuto e ha nei riguardi delle donne e del loro ruolo, della loro posizione all’interno della società.
Per approfondire la tematica è stato invitato don Luca Castiglioni, sacerdote della diocesi ambrosiana, docente di Teologia fondamentale al seminario di Venegono, che ha approfondito il tema dell’uguale dignità dei cristiani, in virtù del battesimo e della differenza sessuale, dando una lettura della novità portata da Gesù, del modo in cui la Chiesa, nel corso dei secoli ha considerato le donne e di come oggi le istanze delle donne trovino, o meno, spazio e risposte. Don Castiglioni ha infatti dato alle stampe il libro Filles et fils de Dieux. Egalité baptesimale et différance sexuelle, uscito recentemente in italiano per i tipi della Queriniana, con il titolo Figlie e figli di Dio. Uguaglianza battesimale e differenza sessuale.
Sul palco, oltre al relatore, la presidente di FEMMINILE PRESENTE! e la presidente del CIF provinciale di Lecco, Nanda Castellani Oggioni, mentre le giornaliste Katia Sala e Barbara Garavaglia hanno moderato l’incontro, introducendo la tematica.
Il gap di genere è ancor oggi evidente, sul piano economico, sul piano occupazionale, ma anche sul “peso” che le donne hanno nella società, sul loro riconoscimento, sulle fatiche che debbono fare per essere ascoltate, per coniugare famiglia e lavoro.
“La strada verso la democrazia compiuta – ha infatti spiegato Irene Riva – è ancora lunga, anche nel nostro Paese, nonostante vanti tra le migliori e più avanzate leggi di genere. Il divario culturale è percepibile”.
Da questa premessa, lo stimolo per indagare quale influenza abbia avuto, e ha, la religione nel percepire il ruolo delle donne nella società. Una società che è innervata dalle istanze del femminismo, dalle voci di molte donne che portano avanti battaglie e discussioni. Quella odierna è una società in fermento, quindi, e anche la chiesa si interroga, pur non dimostrando sempre di essere in grado di ascoltare e di aprirsi alle donne.
Don Castiglioni ha parlato alle numerose persone intervenute alla serata, tra le quali anche una rappresentanza della comunità islamica locale, mettendo al centro la figura di Gesù, la sua “maschilità”, il suo rapporto con le donne, il suo essere “forte” nella misura in cui si è abbassato a servire l’umanità. Il relatore ha evidenziato lo stato di crisi in cui oggi si trovano i maschi, a seguito anche delle istanze emancipatrici del femminismo. Molti uomini però, ha rimarcato don Luca Castiglioni, sono in cerca di nuove modalità per esprimere la propria maschilità.
“La struttura ecclesiale – ha detto il sacerdote – ancor oggi è patriarcale e clericale. Questo è un paradosso che addolora. La comunità umana avanza riguardo alla riflessione sul gender, mentre la chiesa, pur avendo compiuto dei passi, sembra resistere”. Il teologo è stato poi in grado di spiegare come Gesù abbia portato una novità nel rapporto con l’umanità, e di come si sia relazionato a molte donne, in maniera che si potrebbe definire paritaria. Inoltre, nel Vangelo non si trovano delle categorizzazioni delle donne, Gesù non parla di vocazioni specifiche per loro, né ne definisce un ruolo nella chiesa.
Vivace il dibattito che si è aperto al termine della densa relazione di don Castiglioni, che ha evidenziato come il tema proposto sia importante e come apra a ulteriori riflessioni e azioni concrete.
In sala anche il prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani che ha sottolineato come a Lecco la presenza e l’attività delle donne in ambito ecclesiale sia importante e riconosciuta.
“È stata una serata davvero arricchente – ha commentato Irene Riva, promotrice della serata. Per tutti. Quello che più mi ha colpita dell’intervento di don Luca Castiglioni è la sincera convinzione, dimostrata dalla parola del Nuovo Testamento, di poter proporre il Cristo come modello del vero uomo. Gesù non persegue e non esercita alcuna forma di potere. Perfino la sua castità può essere letta, per il tempo in cui egli visse, come una scelta per non incorrervi. Cristo realizza rapporti di reciprocità con tutti coloro che incontra, con le donne in particolare, tante e tutte diverse, di cui diviene amico, in uno scambio totalmente paritario, di sincero affetto e di cura materiale oltre che spirituale. Lo ritengo, per chi si propone di promuovere la parità di genere, un pensiero davvero rivoluzionario, sul quale la Chiesa dovrebbe riflettere (e magari agire) maggiormente”
Sul ruolo della Chiesa così si esprime Nanda Castellani Oggioni:
“Ringrazio Femminile Presente! per l’invito a partecipare come CIF a questo straordinario convegno e mi complimento con il relatore per la quantità dei testi consultati, per il riconoscimento che la posta in gioco nella problematica del rapporto tra le donne e la Chiesa è la credibilità della stessa, in questo terzo millennio, e per l’ipotesi di fondare nel battesimo la radicale uguaglianza tra uomini e donne con le loro differenze, anche sessuali. Se si comincerà a insegnare questo nei seminari, non può venirne fuori che tanto BENE”.
La serata del 17 marzo ha confermato come l’associazione Femminile Presente! abbia intuito una via possibile per promuovere la parità di genere.
“Don Luca, con il suo profondo intervento – ha sottolineato Irene Riva – ha confermato la validità dei nostri obiettivi associativi: la valorizzazione dei codici femminili della cura, dell’appartenenza, della conservazione perché, nell’immaginario collettivo, assumano lo stesso valore di quelli maschili (prestazione, possesso, cambiamento) e possano diventare complementari in ciascuna persona, nella coppia e nella società, consapevolmente, attraverso un’educazione che non cristallizzi la persona in rigidi stereotipi”.
La nostra società non richiede un nuovo femminismo.
Deve avvalersi piuttosto di un rinnovato e contagioso femminile.