Lecco, 1 marzo 2023 – “Bisogna trovare soluzioni urgenti alla situazione delle imprese con i crediti fiscali incagliati. La necessità è intervenire su più fronti per risolvere la situazione in cui versano le imprese di costruzioni che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia. Nella nostra provincia sono a rischio 790 addetti appartenenti a MPMI con meno di 50 dipendenti, pari all’86,9% degli occupati nel settore costruzioni. In Lombardia i posti di lavoro che rischiamo di saltare sono 24.970, l’81,9% degli addetti. Per questo Confartigianato chiede che siano messi rapidamente in campo interventi per sbloccare i crediti fiscali incagliati”, è il commento del presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Daniele Riva.
Confartigianato sta portando avanti un pressing sul Governo a tutti i livelli, in primis con l’ultima audizione alla Commissione Finanze della Camera per sollecitare modifiche al decreto legge 11 del 16 febbraio.
Secondo la Confederazione è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’individuazione di un acquirente pubblico di ultima istanza particolarmente necessario per i crediti di minore importo. Va anche ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante. Sollecitato anche il rinvio della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da CILA, Confartigianato chiede che sia consentito di autocertificare, da parte del contribuente, la data di avvio di tali lavori.
“Come abbiamo già denunciato – prosegue Riva – L’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme a un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa e la ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025”.