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DERVIO PIANGE IL FOTOGRAFO SILVIO SANDONINI

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Con queste parole il sindaco di Dervio ricorda Silvio Sandonini, 64 anni, fotografo venuto a mancare ieri, a seguito di una malattia. Aveva lavorato per moltissimi anni per diverse testate della stampa locale raccontando l’Alto Lago. Lascia la moglie e una figlia.

 

“E’ venuto a mancare Silvio Sandonini. La sua perdita mi addolora molto, per me era un caro amico e un collega di lavoro. Abbiamo lavorato insieme per vent’anni e detengo l’invidiabile record di non averci mai litigato.

 

Perché Silvio era un’anima critica, direi un vero rompi scatole. Ma di lui ho sempre apprezzato la lealtà e il senso di giustizia che aveva. Aveva la capacità di dire ho sbagliato, quelle poche volte che pensava di aver sbagliato, e questo è apprezzabile. Ho sempre apprezzato che da collega e poi da sindaco non mi ha mai risparmiato né critiche né elogi (più le critiche) ma sempre fatte per costruire, per migliorare e sempre in faccia mai alle spalle.

 

Da giornalisti sapevamo che quando veniva a mancare qualcuno si scrivevano sempre cose belle del defunto e tante volte abbiamo ironizzato su questa cosa. Ora è venuto a mancare Silvio e lo voglio ricordare per le cose belle, quelle brutte le ricorderanno chi non gli voleva bene. Ho sempre detto che, malgrado tutti i suoi difetti ed erano tanti, aveva una grande onestà, quando parlavo di lui dicevo sempre una parolaccia per definirlo poi aggiungevo che era una persona onesta: se trovava un euro che era tuo te ne restituiva due per essere sicuro di non portarvi via nulla.

 

Sul lavoro era una delle persone più serie e affidabili che abbia mai trovato, se si prendeva un impegno lo portava a termine e sono così tante le storie che abbiamo seguito insieme e le avventure che abbiamo avuto.

 

Ci lascia un archivio di immagini che racconta alcuni decenni di cronaca locale e suggestivi scatti del territorio che amava tanto. Gli ultimi giorni prima del ricovero mi diceva sempre: “mi manca il paese, avrei così tanta voglia di andare a vedere cosa succede in giro ma non riesco più”. Penso che il paese perda una memoria storica, un innamorato di Dervio e un volontario che nel breve periodo di pensione in cui stava bene si è dato tanto da fare. Mi mancherà quel rompiscatole.

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